Si scrive Francesco Totti, si legge Leggenda. Insomma un genio, uno delle poche bandiere rimaste nel nostro calcio, mito da seguire, un esempio per tutti, sia dentro il campo che fuori. Totti è il capitano di tutti coloro che amano lo sport e in particolare il calcio. Oggi è il giorno del suo quarantesimo compleanno, ma l’età è una formalità perchè è ancora in grado di farci emozionare con le sue magie e con i gol alla “Totti”, ha ancora voglia di calcio e continuare a stupirci e soprattutto ad essere sempre decisivo.
Le sue principali caratteristiche sono una notevole visione di gioco, il controllo di palla, il passaggio in profondità e principalmente dotato di grande fantasia, illumina con passaggi di prima, l’abilità è che legge prima l’azione per facilitare il gioco ai propri compagni. Lo sa bene Dzeko, l’assist del 3-0 contro il Crotone è semplicemente una poesia. Totti è Totti, punto, grande uomo e grande calciatore. Dico ai giovani che vogliono diventare calciatori o anche a quelli che hanno appena iniziato ad entrare nel mondo del calcio di guardarsi qualche video del “Pupone” per capire cos’è il calcio. Perché durante la sua carriera ha dimostrato di avere dei valori che nel calcio fanno la differenza e che, lo dico a malincuore, purtroppo oggi nel calcio moderno non esistono più. Spirito di sacrificio, passione, attaccamento alla maglia, amore per i tifosi e la sua città, questo è Totti.
Tutto iniziò quel 28 Maggio 1993, a soli sedici anni, dopo tre anni nel settore giovanile giallorosso, esordì in serie A. Vujadin Boskov, a cui deve tanto, lo inserì nei minuti finali di un Brescia Roma finito 0-2. Già li si vedeva che era un ragazzo che aveva stoffa e la strada per diventare un campione. Nello scorso week-end nella sconfitta per 3-1 contro il Torino, ha timbrato il suo 250esimo gol in Serie A tutti con la maglia della Roma, unico. Ovunque è stato applaudito e anche a Torino il pubblico granata al suo ingresso in campo gli ha regalato un applauso lunghissimo. Questo dimostra che oltre la fede calcistica tutti i tifosi del mondo sono innamorati pazzi di Totti. Nella stagione 1994-95 realizza la sua prima rete in Serie A (4 settembre 1994) nella partita contro il Foggia.
In quell’anno iniziò la scalata nelle gerarchie di squadra superando Roberto Muzzi e, nonostante la concorrenza di Abel Balbo e Daniel Fonseca, collezionò 21 presenze e realizzò 4 gol. Da lì Totti si prende in mano la Roma e diventa innamovibile, vince con la squadra capitolina lo scudetto da vero protagonista nella stagione 2000-01 con 13 reti ed entra nella lista dei candidati a vincere il Pallone d’Oro, ma arriva quinto. Strano che uno come Totti non abbia vinto ancora un Pallone d’Oro, lo meriterebbe ad occhi chiusi solo per quello che sta dimostrando ancora e ha dimostrato nella sua lunghissima carriera da professionista vero.
Ma quando lavori bene e fai tanti sacrifici prima o poi verranno ripagati, infatti diventa Campione del Mondo nel 2006, decisivo anche qui con un rigore all’ultimo secondo, prendendo le responsabilità e il coraggio di tirarlo, solo uno come Totti lo poteva fare, e portò così l’Italia ai quarti. Il debutto nella Nazionale maggiore risale al 10 ottobre del ’98 contro la Svizzera, partita finita 2-0 valida per le qualificazioni europee. Mentre il primo gol in azzurro lo siglò a Reggio Calabria in Italia-Portogallo 2-0.
Un percorso fantastico di un campione fantastico, che il giorno, speriamo il più lontano possibile, che lascerà il calcio, tirerà fuori ad ognuno di noi una lacrimuccia. Da esempio anche, come detto in precedenza, per un amore grande che si chiama Roma, rifiutò tantissime offerte da grandi squadre europee pur di rimanere nella sua città natale e diventare capitano e simbolo, addirittura a Roma lo chiamano l’ottavo Re, questo ci fa capire l’importanza di questo uomo qui. Era il suo sogno da bambino vestire questi colori e lo ha realizzato. I sogni vanno sempre seguiti.