Nicolò Zaniolo a distanza di alcuni mesi dalla bufera calcioscommesse che ha colpito il calcio italiano, si confessa. Il giocatore attualmente in forza all’Aston Villa ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport toccando alcuni temi molto delicati.
Il classe 1999 dopo aver chiesto di essere ammesso all’oblazione, è tornato a parlare dell’indagine portata avanti dalla procura di Torino nell’inchiesta sulle scommesse su siti non autorizzati. L’ex Roma si è infatti dichiarato esterno ai fatti, ammettendo di aver giocato solo al casinò. Inoltre il ventiquattrenne di Massa ha aggiunto anche alcune frasi sulla sua esperienza passata in giallorosso.
L’intervista integrale di Zaniolo alla Gazzetta dello Sport
Sulla questione calcioscommesse
“È brutto essere tirati dentro a una storia del genere senza aver fatto niente di grave. Avete presente come posso aver vissuto l’arrivo della polizia a Coverciano? Un incubo. Se ho avuto paura? No, perché sapevo quello che avevo fatto. O meglio, che non avevo fatto. Chiariamo: io ho giocato su cose da casinò, ma non ho mai scommesso. Comunque ho sbagliato lo stesso, non posso negarlo, ma non sapevo fosse una piattaforma illegale”.
La solitudine dei calciatori
“Quella dei calciatori, è una vita a doppio taglio. Lo so abbiamo i soldi, possiamo permetterci cose a cui la maggior parte delle persone non può arrivare, però spesso siamo costretti a stare da soli. Lo sappiamo che tante persone ci si avvicinano perchè siamo famosi e se andiamo in un ristorante o in un locale abbiamo tutti gli occhi addosso, magari c’è gente che sta lì a farci dei video coi cellulari. Così se facciamo o diciamo una stupidaggine in pochi secondi lo sa tutto il mondo. E allora magari non usciamo. Ce ne stiamo a casa col tablet o col cellulare e per passare il tempo capita di giocare. Tutto qui. Non sarà intelligentissimo ma è la verità“.
All’Aston Villa come l’hanno presa questa notizia?
“Mi dicevano di allenarmi bene, per fare una grande stagione e così ho fatto”.
Sui fischi dell’Olimpico durante Italia-Macedonia del Nord
“Dico la verità: un po’ me li aspettavo”.
Effetti collaterali di un amore finito male?
“Quello con la Roma è stato un amore gigantesco, anche se finito male. Andare via è stata dura. A parte gli episodi degli ultimi giorni, tutti con me sono stati fantastici, così come lo è stato Mourinho. Rimpianti? Alla mia età non ha senso. Ho vissuto cose belle e cose brutte, ho fatto cose giuste e cose sbagliate, ma Roma è anche la città di mio figlio Tommaso. Solo per questo, sarà sempre un luogo speciale”.