Tre a zero. Questo il risultato del match dell’Allianz Stadium all’esordio interno della Juventus in questa Champions League. Una partita dominata ed in pieno controllo, quella contro il Bayer Leverkusen, che il punteggio riassume ampiamente.
Si sono visti ulteriori passi avanti nell’atteggiamento sia offensivo che difensivo. In fase di pressing l’undici bianconero asfissiava e bloccava tutti i ricevitori del Bayer, oscurando anche il grande e radioso talento di Kai Havertz, in ombra per tutti i 90 minuti. Ciò che ancora non si è visto è il “gioco spumeggiante” che tutti si aspettano dalla Juventus di Maurizio Sarri, ma come insegna la storia bianconera, il risultato e le classifiche sono le prime cose che contano. E il tecnico toscano pare averlo capito, con la convinzione che il gioco arriverà più in là.
Il primo tempo
L’allenatore bianconero ripropone, come avviene ormai da qualche partita, il 4-3-1-2, cambiando però alcuni interpreti. Infatti al posto dei “tecnici” Rabiot e Ramsey ci sono Matuidi e Bernardeschi. Due giocatori più dinamici, con caratteristiche più adatte all’avversario da affrontare. Se i pregi del francese campione del mondo in fase di contenimento li conosciamo tutti, Bernardeschi aveva invece un duplice compito: seguire Aranguiz, regista cileno della formazione teutonica, in fase difensiva, ed inserirsi alle spalle della coppia di centrali tedesca una volta riconquistata palla. Sfruttando così la sua velocità contro la compassata corsa di Tah e Bender.
Il gol del vantaggio arriva proprio da una errata lettura difensiva di Jonathan Tah, che serve al Pipita Higuain, titolare al fianco di Cristiano Ronaldo, un’occasione d’oro per liberare il suo fulminante destro da fuori area. Il primo tempo termina con un’alta percentuale di possesso palla sterile del Bayer, con la Juve rintanata nella propria metà campo autrice di sporadiche ripartenze.
Il secondo tempo
Ancora una volta però, al rientro dagli spogliatoi la Vecchia Signora si dimostra più convinta dei propri mezzi e infligge un ritmo più elevato alla partita, creando molte occasioni, due delle quali clamorosamente non sfruttate da un Cristiano Ronaldo apparso stanco e spesso fuori dal gioco.
La rete del raddoppio avviene grazie ad una splendida giocata in area di rigore di Higuain, che serve a Bernardeschi una palla d’oro per sbloccarsi quasi due anni dopo la sua ultima realizzazione in Champions. La partita è in ghiaccio, e con l’ingresso di Dybala al posto del Pipita (con conseguente standing ovation) pure CR7 riesce a trovare la via del gol. È infatti un delizioso filtrante del giocatore argentino che permette al portoghese di trovarsi per la terza volta davanti al portiere delle “aspirine”. Stavolta senza sbagliare.
Le valutazioni
3 gol per 3 punti. Primato del girone insieme all’Atletico Madrid corsaro a Mosca. I nuovi che dimostrano finalmente di che pasta sono fatti, con de Ligt autore di una partita sontuosa, e i vecchi che trovano nuove motivazioni, con Cuadrado migliore in campo nel ruolo di terzino “improvvisato”. E chissà quanto potrà migliorare ora che c’è un certo “professor” Andrea Barzagli a curare la fase difensiva della squadra.
Un Bernardeschi parzialmente ritrovato, che offre una valida alternativa a Ramsey nel ruolo di trequartista. E un dualismo, quello fra i due argentini là davanti, che sembra possa portare ad una sana competizione che spinga l’un l’altro a migliorarsi a suon di buone prestazioni. In conclusione, se Cristiano Ronaldo, anche nella sua peggior prestazione fin qui in maglia bianconera, riesce a trovare il gol, c’è da essere ottimisti riguardo al futuro. Sempre aspettando il rientro di The Flash, Douglas Costa.