Federico Baschirotto è il Lecce. Il difensore centrale è diventato stagione dopo stagione un pezzo imprescindibile per lo scacchiere tattico dei giallorossi, indipendentemente dagli allenatori che si sono susseguiti sulla panchina del club del presidente Saverio Sticchi Damiani. Un amore forte e corrisposto di chi da un lato ha investito sul ragazzo e di chi, Baschirotto, pur di rimanere a Lecce ha deciso di rifiutare proposte arrivate nel mercato estivo. Prossima missione, la solita: la permanenza in Serie A.
Un inizio di stagione contraddittorio: “No problem” per i salentini e per Baschirotto
L’inizio stagione del Lecce non è finora magniloquente a livello di risultati. Diciottesimo posto in classifica, solo tre i gol fatti, ben undici subiti. Dati ingenerosi per ciò che si è visto in campo. Il Lecce di Gotti è una squadra viva, in cerca sicuramente di una quadra definitiva, che nelle ultime due partite ha perso punti in 8 minuti complessivi. I minuti di recupero al Via del Mare contro il Parma hanno dato vita ad un finale da thriller: Krstovic si divora il gol del 3-0, la squadra di Pecchia in 3 minuti trova prima il 2-1 poi il definitivo 2-2.
Si va a San Siro la settimana dopo contro un Milan rigenerato dal derby, ma per la prima mezz’ora i salentini tengono bene il campo e fanno la partita. Dal 38’ al 42’, però, salgono in cattedra le stelle rossonere, che chiudono la prima frazione, e concretamente la partita, sul 3-0. No problem, si sente vociferare da Lecce. Si riparte da uomini come Federico Baschirotto, che con le sue spalle larghe, letteralmente, non avrà nessun timore di affrontare l’ennesima stagione in cui la salvezza sarà un viaggio lungo 38 giornate. Gioie e dolori, entusiasmo una domenica, frustrazione quella dopo. È la dura vita di chi su un campo da calcio combatte per rimanere una favola ed un’eccellenza non per fatturati o colpi roboanti di mercato, ma per progetto e visione.
Baschirotto ed il Lecce: un amore senza confini e senza limiti
Baschirotto a Lecce è diventato l’emblema della tifoseria, la guida spirituale in campo. Eppure il suo percorso parte da lontano e dal Nord Italia. Nel 2015 dal Legnago alla Cremonese un giovane difensore di belle speranze sogna i grandi palcoscenici. Un divenire di emozioni e di tanta gavetta. Si arriva ad Ascoli, in Serie B nel 2021, per fare il terzino o all’occorrenza il ‘braccetto’ della difesa a tre. Gli uomini mercato del Lecce notano il ragazzo per personalità e voglia di migliorare sempre senza la ricerca e l’ossessione dei riflettori. Baschirotto al Lecce si fa nel luglio del 2022. Da qui è amore a prima vista fra una piazza calda del Salento e il giocatore alla sua prima, grande, esperienza in Serie A. Tre stagioni perfette, vissute in prima linea da combattente per un sogno chiamato salvezza. Mettendoci sempre la faccia nei momenti neri, esultando quando la missione è stata portata a termine.
La scorsa estate le voci di mercato erano forti e squillanti, dall’Italia e dall’estero. La Fiorentina avrebbe voluto spingere, ma il giocatore ha sempre messo davanti il suo primo amore. Il Lecce, il Salento, il giallo ed il rosso che si incontrano per formare una cosa sola sono troppo grandi e caldi per essere messi da parte. L’amore di una vita non si può mai tradire soprattutto se si è riconoscenti. Così il combattente Federico ha voluto fortemente rimanere per coronare, verso maggio, sempre lo stesso sogno, la salvezza ballando sulle note di Mambo Salentino. Perché essere forti in campo non è più un fattore che può reggere da solo, serve essere anche un pizzico romantici. Servono giocatori che vivono con e per una maglia, che appartengono ad un credo specifico. E Baschirotto incarna questi principi. E quindi lasciatecelo dire: più Baschirotto in un calcio pieno di figurine.