“Tremate, tremate: le streghe sono tornate!” Per meglio dire, arrivate. Come può uno dei motti più famosi del movimento femminista amalgamarsi perfettamente con una favola calcistica? È presto detto: il Benevento Calcio, la squadra sportiva della ‘città delle streghe’, ha centrato la sua prima, storica promozione in Serie A.
Dopo aver disputato un campionato d’alta classifica (terminato con il quinto posto), gli stregoni hanno ammaliato Spezia e Perugia nei turni precedenti dei playoff Serie B, prenotando un posto nella finalissima contro il Carpi di Castori. La gara d’andata del “Cabassi” (terminata 0-0 in virtù delle pochissime emozioni) ha donato consapevolezza a tutto l’ambiente: il libro di storia dei giallorossi era pronto per accogliere pagine indimenticabili. Il ritorno del “Vigorito”, infatti, ha stravolto di felicità i 25.000 tifosi accorsi allo stadio per essere testimoni di una serata leggendaria, una serata magica. Da stregoni. Avvio contratto dei giallorossi che subiscono la maggior esperienza degli emiliani ma Mbakogu, terminale offensivo del Carpi, non si dimostra preciso sotto porta. Il Benevento manda giù lo spavento, si riprende ed inizia a macinare il suo gioco veloce ed arioso; dopo un gravissimo errore di Puscas, l’attaccante rumeno (in prestito dall’Inter) raccoglie il cross basso di Venuti scaraventando in rete il pallone della promozione. Era il 32′ del primo tempo ma il risultato non cambierà più.
Al fischio finale del direttore di gara, la tanto attesa notte della strega è iniziata: in uno stadio completamente esaurito e rigonfio di passione, amore ed orgoglio, i ragazzi di Baroni sono stati premiati dalla Lega di Serie B condividendo lo storico momento con i tifosi giallorossi. Pazzesca la storia di questo piccolo club campano che ha conosciuto l’amara delusione del fallimento per due volte: fondato nel 1929, il Benevento ha trascorso tutta la sua storia fra i dilettanti e la vecchia Serie C infuocando constantemente una piazza innamorata follemente della sua squadra. I tifosi, infatti, non hanno mai fatto mancare il loro appoggio al club durante la travagliata storia del Benevento: gli stregoni hanno sempre potuto contare sulla spinta del proprio pubblico che mai si sarebbe sognato di essere catapultato nell’Olimpo del calcio italiano: la massima serie.
Ottantasette anni di fiera storia per coronare un sogno, una vera ossessione sportiva chiamata Serie B ed un anno soltanto per risvegliarsi in Serie A. Ecco il record incredibile del Benevento: mai nessuna società, infatti, era riuscita a compiere il doppio salto da esordiente assoluta nella serie cadetta. In un panorama calcistico che vede il saldo dominio della Juventus da sei anni, la Serie B riesce a regalare emozioni e novità. Questo è il bello del calcio, il lato più romantico che permette agli spettatori di infatuarsi di questo sport, delle emozioni che esso porta dietro di se. I giallorossi, sono il sessantasettesimo volto della Serie A, un’assoluta novità da scoprire il prossimo anno con curiosità e doveroso rispetto. Matricola si, ma attenzione a sottovalutare gli incantesimi del Benevento. L’incredibile salvezza centrata dal Crotone ai danni del più quotato Empoli, dovrebbe aver fatto imparare la lezione a tutte le società “aristocratiche” del massimo campionato di calcio italiano: la fame e l’ambizione possono risultare armi devastanti. In ogni campo, soprattutto nello sport.
Ripercorriamo insieme, il fantastico cammino del Benevento attraverso le tappe fondamentali di questo campionato. L’outsider in grado di stupire, la società sapientemente gestita dal Presidente Oreste Vigorito e dal ds Salvatore Di Somma che ha portato Marco Baroni (ex Pescara e Novara) sulla panchina del club campano per regalare ai tifosi il sogno meraviglioso della promozione.
IL CAMPIONATO: UNA CAVALCATA INCREDIBILE
Cavalcata si. Ma sul dorso di una scopa magica! Nessuno si dimentichi in quale contesto arcano, vivono gli abitanti di Benevento: nei tempi antichi, infatti, le Janara (una specie di streghe presenti nelle credenze popolari meridionali) abitavano nei pressi di Benevento incutendo terrore ai cittadini. La leggenda campana, è riconducibile al periodo storico che segnò il dominio longobardo sulla città: i nuovi padroni, infatti, erano pagani mentre i beneventani avevano abbracciato da tempo il Cristianesimo. I riti religiosi pagani, furono bollati come stregonerie dai cristiani. Possibile che un potere talmente arcano, sia giunto nei nostri giorni? Ovviamente no ma il miracolo calcistico dei giallorossi ha dell’incredibile. Dopo il debutto vincente contro i futuri campioni della Spal (2-0 il finale del “Vigorito”), i ragazzi di Baroni hanno seminato il panico fra le big della serie cadetta: lezione di calcio all’Hellas Verona fra le mura amiche (bissata anche in trasferta, quando al “Bentegodi” il Verona acciuffò il pareggio solo nelle battute finali), il pirotecnico 4-0 rifilato al Bari nel tempio del “San Nicola” ed i successi, centrati dopo un periodo di normale flessione, nel derby contro l’Avellino e nello scontro con il Frosinone di Marino. Proprio la gara contro i ciociari (2-1 con rete al 94′ di Ceravolo), ha permesso lo svolgimento dei playoff: in caso di sconfitta dei campani, infatti, i laziali sarebbero volati a +11 sulla quarta annullando, come da regola, il torneo post regular season. Il Benevento ha strapazzato tutte le squadre più forti della Serie B prendendosi il giusto premio finale: la promozione.
I PROTAGONISTI
Una favola ha bisogno di eroi principali, gregari coraggiosi ed antagonisti carismatici capaci di fondersi insieme per dar vita ad un racconto emozionante, dalle fattezze fiabesche. Chi ha detto che tutte le streghe devono ricoprire il ruolo negativo in una storia? A Benevento, cambia tutto. Nella provincia campana, le streghe sono le padrone di casa. Protettrici degli stregoni giallorossi che hanno emozionato con le loro vicende, un Paese intero. Sicuramente, il merito principale deve essere attribuito ai fratelli Ciro (defunto nel 2010) ed Oreste Vigorito: al timone del club dal 2006, la famiglia ha saputo riportare rapidamente il Benevento ai massimi livelli della Lega Pro centrando prima la Serie B, e successivamente la massima serie grazie ad un progetto serio ed arguto che ha portato tre promozioni in undici anni di presidenza. Una nota di merito deve essere concessa anche a Di Somma, autentico costruttore della rosa vincente degli stregoni: Ceravolo, Ciciretti, Falco, Cragno, Viola, Chibsah e Puscas (fra gli altri) hanno portato dei risultati strabilianti ed eroici. Le reti in campionato di Ceravolo (20 in 39 gare), la fantasia del duo Falco–Ciciretti (12 goal e 18 assist in due nel corso della stagione), la sapiente regia di Viola intervallata dalla fisicità di Chibsah e la solidità di una linea difensiva comandata dal carismatico capitano Lucioni, hanno spianato la via della massima serie alla matricola giallorossa. Fra l’imbarazzo e l’ammirazione generale. Vero artefice del miracolo beneventano, è certamente mister Marco Baroni: dopo le delusioni targate Pescara e Novara, l’allenatore fiorentino è riuscito a prendersi una sonora rivincita contro i suoi detrattori. Gioco armonioso, offensivo ma equilibrato: Baroni è riuscito, nonostante le difficoltà di una neopromossa, ad instillare una mentalità vincente ai propri ragazzi. Il Benevento non ha mai speculato sull’avversario, mantenendo inalterata la vocazione offensiva che è divenuta, nel corso delle giornate, il vero marchio di fabbrica della macchina da promozione di Baroni.
I TIFOSI
Contare, costantemente, sull’appoggio di un popolo innamorato e fedele, è un enorme vantaggio da sfruttare. Il Benevento lo sa bene. Il “Vigorito” ha rappresentato l’inferno naturale della Serie B sospingendo i giallorossi verso la giornata storica di ieri sera. Incitamenti, bandiere al vento e tanto calore: la Curva Sud dell’impianto intitolato al dirigente scomparso prematuramente nel 2010, ha vestito i panni del dodicesimo uomo in campo. “Totalmente dipendenti”. Questo, lo slogan in voga nella provincia campana. Una sola frase, in grado di racchiudere l’essenza di un’intera tifoseria sognante.
Una favola con protagonisti non convenzionali che hanno saputo eliminare l’antagonismo di chi, senza conoscere approfonditamente i valori del club campano, aveva dato per spacciato il gruppo di Baroni ad inizio anno. Una storia romantica, colorata di giallorosso che ha colto il più bel lieto fine mai immaginato: la Serie A.
“Tremate, tremate…le streghe sono arrivate!”. E non hanno intenzione di abbandonare il placido lido della massima serie senza aver sfoderato bacchette magiche e scope volanti….