Bertolacci: “Sto in forma e voglio tornare in campo, aspetto il progetto giusto”

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Ci sarà una nuova avventura per Andrea Bertolacci? Il centrocampista centrale ex Samp, Milan, Genoa e Roma è svincolato e, da tempo è in cerca di una nuova squadra per giocarsi le sue carte. Il 29enne romano, che tanto bene aveva fatto a Genova con la maglia rossoblu, sarebbe una pedina importante per molte squadre di Serie A. Tutto dipende però dalla sua condizione atletica. Bertolacci ha parlato del suo futuro in un’intervista a Calciomercato.com: “Mi alleno tutti i giorni a ritmi alti. Non mi fermo un attimo, mi faccio seguire da diversi professionisti per essere al meglio della condizione nell’impegno quotidiano. Non vedo l’ora di tornare in campo. Voglio rimettermi in gioco, tornare in campo, mangiarmi l’erba del campo dalla prima all’ultima partita. Ho bisogno del calcio giocato, mi manca terribilmente. Ma non c’è da abbattersi: tutta energia, benzina nel motore da sfruttare appena ci sarà l’occasione giusta. Ci penso ogni giorno. Raramente mi sono sentito così bene fisicamente e mentalmente nella mia carriera, anche nei momenti migliori. E so di avere avanti almeno altri 4/5 anni a livelli importanti. Aspetto l’occasione, il progetto giusto”.

Proposte rifiutate?

“Più di una, confermo. Ma non ho accettato perché voglio essere convinto del prossimo passo, aspetto un progetto importante che mi coinvolga a pieno. Non è la squadra o il blasone a fare la differenza ma le prospettive: voglio sentirmi parte di un percorso, dare la mia totale disponibilità con massima umiltà e tantissima voglia di rimettermi in gioco per un obiettivo comune”.

Richieste dalla Liga?

“Potevo andare in Spagna ma ho rifiutato: noi italiani siamo legati al territorio e al nostro campionato, ho fatto questa scelta e oggi chiaramente il calcio è cambiato. Dovesse arrivare una proposta dall’estero la valuterei seriamente: ci sono tante opportunità interessanti, non escludo niente. Anzi, ci penso davvero. Come detto per i club italiani, dipenderà dal progetto”.

Un compagno e un allenatore che ti hanno impressionato?

“Donnarumma è sempre stato impressionante. Aveva 16 anni, era già in prima squadra con noi e non sentiva minimamente la pressione. Questo aspetto è unico, rarissimo: le qualità tecniche le vedono tutti e sono straordinarie, ma Gigio non ha mai avvertito l’ansia di giocare al Milan. Fuori dal comune. Avere Gian Piero Gasperini come allenatore a Genova mi ha cambiato la carriera. Ti insegna movimenti e meccanismi di un livello raro, ha una conoscenza incredibile ed è costantemente focalizzato sul campo. Un allenatore che fa davvero la differenza, si è visto in seguito anche all’Atalanta con cui sta ottenendo risultati storici. Per un giovane, lavorare con Gasperini è il massimo”.