Brescia, Cellino: “Pronto ad andare in Serie B per salvare il calcio”

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Massimo Cellino, presidente del Brescia, ha parlato a Radio24, rilasciando alcune dichiarazioni in merito alla situazione coronavirus nel calcio, dicendo di essere disposto a scendere in Serie B pur di salvare il calcio.

Di seguito le sue dichiarazioni.

“Se serve, retrocedo a testa alta”

“La Fifa dice finiamola qui, il Coni anche, la nostra Federazione ricorda il Governo che forma un sacco di commissioni. Stiamo vivendo una tragedia, io vivo a Brescia e vedo cose che non auguro a nessuno di vedere, ecco perché mi arrabbio.

Ci si nasconde dietro i problemi economici. L’azienda calcio è l’unica in grado di risollevarsi e ripartire in autonomia, senza chiedere aiuti a Governo e a nessuno. ci nascondiamo dietro consigli di burocrati non coinvolti nell’azienda calcio. Se un Ministro dello sport si permette di dire che non rilascia il betting perchè è una questione di principio del Movimento 5 Stelle, allora come ha fatto a fare il governo con Renzi e a parlare di coerenza?.

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Ai calciatori vanno dette le cose come stanno: non puoi dire loro che levi lo stipendio e poi devono giocare 3 volte a settimana. Se stiamo fermi i giocatori rinunceranno a qualcosa, si riparte l’anno prossimo facendo i bravi. Anche perché se non si può ricominciare a settembre senza giorni di vacanza, serve una preparazione.

Se serve che il Brescia retroceda per salvare il calcio, io retrocedo e ci vado a testa alta in Serie B. Oppure cristallizziamo i campionati come sono adesso, ma così a quel punto devi pagare premi e stipendi ai calciatori. I miei calciatori sono d’accordo a retrocedere? Guadagnerebbero il 50% in meno, per me non sarebbe tragedia economica. Ho fatto tante cagate quest’anno e posso pure andare in Serie B. Io dopo il 30 giugno ho i contratti in scadenza, non mi dicano che spostano tutto e vogliono far diventare il sole la luna”.