Cassano: “L’Inter è obbligata a fermare l’egemonia della Juve. Il Milan mi ha salvato, ma Galliani…”

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Torna a parlare di pallone, in vista del derby di Milano, Antonio Cassano, il quale conosce a menadito entrambi gli ambienti. L’ex Inter e Milan ha raccontato vari aneddoti legati alla sua carriera (e non solo) ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Le sue prime considerazioni, ovviamente, sono legate alla squadra di Antonio Conte la quale, a suo dire, è obbligata a fermare l’egemonia della Juventus.

Il derby di sabato

“Non sarà decisivo. Arriva troppo presto, siamo alla 4giornata, c’è il tempo per recuperare. Però chi ha più da perdere è l’Inter. Conte pensavo non rimanesse dopo lo sfogo di fine torneo, evidentemente lo strappo è stato ricucito. Ora non può fallire: deve vincere lo scudetto. Con Vidal e Hakimi e con Lautaro che è rimasto, ha una squadra più forte dello scorso anno. Pirlo diventerà un grande allenatore, ma è al suo primo anno. Conte è obbligato a fermare gli scudetti di fila della Juve”.

Il Milan di Pioli

“Pioli meritava di restare: ha fatto un gran finale, si è qualificato ai gironi di Europa League con una squadra molto giovane. Rangnick? Cosa ha vinto? Niente… Stefano ha alle spalle una persona preparata come Maldini: serio e capace”.

Ibra o Lukaku?

“Zlatan è il miglior giocatore del campionato: lui è il Milan ma non so se basterà. Lukaku è giovane, bravo e forte, ma non c’è paragone. A 39 anni la forza fisica non basta, serve la qualità e Ibra ne ha tanta: dopo Ronaldo il Fenomeno e Van Basten c’è lui. Inter favorita ma Ibra può ribaltare tutto se il Covid non gli ha tolto forza. Il rendimento di Zlatan e Lukaku dipende da come verranno serviti da Lautaro e Chalanoglu. Il Toro è migliorato e mi ricorda Aguero”.

Il dubbio Eriksen

“C’è un problema tattico. A Conte quel tipo di giocatore non piace, ma Eriksen è un top player, un campione: in nazionale segna sempre, in Premier League era un fenomeno e piaceva al Real. Conte è un grande allenatore ma a lui piacciono quelli alla Vidal che danno intensità. Il primo anno alla Juve Antonio voleva partire col 4-2-4, poi è arrivato Pirlo e quasi non lo voleva… ma al tempo stesso è stata la sua fortuna. Io a Eriksen dietro le punte non rinuncio, mai. Fossi Pioli schiererei il Milan col 4-2-3-1, per mettere in difficoltà l’Inter sulle fasce. Senza Rebic, punterei su Diaz e Saelemekers”.

Chi vincerà la Serie A?

“Inter e poi Juve. Ma occhio all’Atalanta: Ilicic è un giocatore favoloso, se torna in forma può accadere di tutto. Il Milan? Lotterà per il 4° posto con Lazio, Napoli e Roma ma non sarà facile arrivare in Champions”.

Il Milan nel cuore e il rapporto con Galliani

“Al Milan ho dato tutto. Ho vinto uno scudetto bellissimo e una Supercoppa Italiana. Devo la vita a questo club che mi ha strappato alla morte quando ho avuto il problema al cuore: Berlusconi e Galliani mi hanno trattato come un figlio. Con Galliani però in Cina ci litigai di brutto: chiedevo il rinnovo, lui rimandava il discorso, allora chiesi la cessione e andai all’Inter”.

La squadra del cuore

“Un sogno da bambino che si realizzava. Lì ho incontrato due fratelli, Ausilio e Branca. Andavo molto d’accordo con Nagatomo, lo sento ancora. Prima di un derby entrai nella sua stanza alle 4 del mattino: dormiva con la mascherina sugli occhi, saltò per aria come un grillo (ride)”.