Stadio San Siro di Milano, la diciannovesima giornata di Serie A mette davanti Inter ed Empoli. I nerazzurri con una vittoria possono balzare al secondo posto e riaccendere le proprie speranze Scudetto, in attesa del big match tra Lazio e Milan che si sarebbe giocato il giorno dopo. L’atmosfera alla “Scala del calcio” è pazzesca ed il tutto è condito da uno striscione della Curva Nord dedicato a Milan Skriniar. I tifosi vogliono che lo slovacco rifiuti les avances del PSG e che rinnovi il proprio contratto con l’Inter.

Ma il destino si sa, è crudele e l’Inter al minuto 40 rimane in 10. Ovviamente l’arbitro Rapuano verso chi estrae il cartellino rosso? Esatto proprio a Milan Skriniar, che cede la fascia da capitano a Lautaro Martinez e lascia il campo. Da quel momento l’Empoli prende fiducia e inizia ad attaccare. Minuto 66, dalla panchina mister Zanetti fa entrare un classe 2003 già utilizzato prima in Serie A, Tommaso Baldanzi. Il diciannovenne incredibilmente segna lo 0-1 che poi deciderà la partita. Ma chi è questo ragazzo di fede milanista, come da lui confessato nel post partita, che ha piegato l’Inter? Scopriamolo.
Le origini di Baldanzi: da Poggibonsi ad Empoli
Nato a Poggibonsi il 23 marzo del 2003, Tommaso Baldanzi si innamora da subito del pallone e inizia a muovere i primi passi a soli 6 anni nel Castelfiorentino. Dopo solo due anni si accorgono che il bambino ha delle qualità fuori dal comune per avere solo 8 anni e nel 2011 entra a far parte delle giovanili dell’Empoli. Anno dopo anno, il piccolo Baldanzi trova il ruolo più adatto per lui e inizia a scalare le gerarchie delle varie categorie.

Se i sogni sono una specie di premonizione di ciò che succederà, la carriera di Baldanzi nelle giovanili aveva già previsto il suo futuro. Con la maglia del club toscano infatti, vince un campionato nazionale under-16 in finale contro l’Inter e sarà proprio lui a segnare il gol decisivo. Un po’ quello che è successo a San Siro circa 3 anni più tardi, solo che in ballo non c’era un trofeo, bensì i 3 punti.
Il debutto in prima squadra e i primi gol da professionista
Il 28 ottobre 2020 a soli 17 anni Baldanzi debutta in Coppa Italia contro il Benevento. Nel suo primo match riesce già a confezionare un assist per il compagno Mancuso, che poi siglerà il 4-2 finale. Il suo debutto ufficiale in Serie A avviene però solo 2 anni più tardi, più precisamente il 22 maggio 2022 contro l’Atalanta. Tutto cambia quest’estate con l’esonero di Aurelio Andreazzoli e l’arrivo di Paolo Zanetti.

Già nel Venezia l’allenatore veneto aveva dimostrato di credere nei giovani e sarà proprio questa convinzione a rivoluzionare la stagione di Tommaso. La prima mossa di Zanetti è quella di promuovere in pianta stabile Baldanzi, che da inizio luglio lavora insieme alla prima squadra dell’Empoli. Il 28 agosto arriva il primo match da titolare in Serie A e tre giorni dopo ecco anche il primo gol tra i professionisti contro l’Hellas Verona. Di gol fino ad ora ne ha segnati ben 4 ed è il classe 2003 che nel nostro campionato ne ha segnati di più a pari merito con Hojlund dell’Atalanta che però a differenza del giocatore toscano, gioca praticamente titolare.
Roberto Mancini e la Nazionale
Come i migliori talenti della storia della Nazionale italiana, Baldanzi ha accumulato presenze in molte categorie giovanili dell’Italia: Under-17, Under-18 e Under-19. Roberto Mancini non è rimasto con le mani in mano e invece di farlo passare per l’Under-21, lo ha subito coccolato e lo ha chiamato, nel maggio del 2022, per uno stage con l’Italia maggiore. Dopo il gol all’Inter, Baldanzi sarà probabilmente convocato anche per le finali di Nations League, a sostegno di un cambio generazionale che il nostro ct sta cercando di effettuare.

Ruolo, caratteristiche e somiglianze tecniche di Baldanzi
Baldanzi normalmente agisce come trequartista e si muove meglio se supportato dalla doppia punta in avanti. Può essere schierato anche come mezz’ala e come ala sinistra. Dotato di una buona tecnica e di buona rapidità, fa del dribbling una delle sue caratteristiche migliori, sebbene l’inserimento tra le linee sia la sua specialità.

Ha una visione di gioco discreta e ciò gli permette di scegliere quasi sempre la soluzione giusta, che sia il tiro in porta o che sia il passaggio al compagno più libero. Se ha campo libero sa aggredire molto bene lo spazio e anche la progressione palla al piede gli riesce bene. Essendo piccolino anche a livello di corporatura, non può sfruttare al meglio la potenza fisica, ma è supportato da un grande controllo palla. Paragonato a Sebastian Giovinco e al Papu Gomez, ha recentemente dichiarato di ispirarsi a Paulo Dybala, uno dei suoi idoli.