Dopo i gravi scontri di due settimane fa che hanno coinvolto i giocatori del Boca Juniors diretti verso il Monumental, la Conmebol ha deciso di far disputare la finale di ritorno di Copa Libertadores in Europa e la scelta è caduta sul tempio del calcio spagnolo, il Santiago Bernabeu di Madrid. Sabato, il giorno prima della partita, c’è una vera e propria emigrazione di tifosi argentini da Buenos Aires fino a Madrid, e la capitale spagnola viene invasa dalla passione dei supporters del Boca e del River Plate.
Gli scontri sembrano dimenticati e le due tifoserie riappacificate: è il giorno del Superclasico e finalmente si gioca. La tensione è a mille, i giocatori delle due squadre si contendono la gloria eterna o la perenne sconfitta perché questo derby è “El màs grande de la historia”.
LA PARTITA
Le due squadre scendono in campo e il Bernabeu si trasforma magicamente in uno stadio sudamericano, il fascino di questa partita è sotto gli occhi di tutti, anche dei giocatori che non essendo abituati a questo ambiente inedito non si riescono ad esprimere al meglio. Il match è bloccato sullo 0 a 0 per quasi tutto il primo tempo, con poche emozioni sia da una parte che dall’altra.
La svolta arriva allo scadere dei primi quarantacinque minuti di gioco, quando Dario Benedetto si invola nella metà campo avversaria mandando a vuoto due difensori del River: “El Pipa” calcia, spiazza Franco Armani ed esulta mostrando la “linguaccia” ai giocatori biancorossi. Gli Xeneizes sono in vantaggio a fine primo tempo.
Nella seconda frazione di gioco i Millonarios entrano in partita decisamente meglio del Boca e grazie ad un magnifico triangolo, che si conclude col tiro di Lucas Pratto, il River equalizza i conti.
Le due squadre di Buenos Aires ormai sono sfinite, fino al novantesimo le emozioni si contano sulle dita di una mano e alla fine dei tempi regolamentari il risultato è di uno ad uno. Si va quindi, come da regolamento, ai tempi supplementari.
OLTRE IL NOVANTESIMO
Inizia il primo tempo e Wilmar Barrios compromette la partita del Boca rimediando un cartellino rosso al novantaduesimo: gli Xeneizes sono in inferiorità numerica e subiscono la pressione dei biancorossi.
Al minuto centonove ecco il lampo dei Millonarios che ribalta la partita: Juan Quintero sfrutta un contropiede a favore e dai venti metri lascia partire un tiro che si infila sotto la traversa. Il River ora conduce per due a uno.
Il Boca nel secondo tempo supplementare si trova addirittura in nove uomini con Fernando Gago che è costretto a lasciare il terreno di gioco per problemi fisici, ma i gialloblu hanno comunque un’occasione per pareggiare con un palo clamoroso colpito da Leo Jara negli ultimi minuti.
Siamo al centoventesimo e c’è un calcio d’angolo per il Boca, con l’estremo difensore degli Xeneizes, Esteban Andrada, che si posiziona nell’area avversaria per colpire di testa. Tuttavia Armani allontana il pallone in uscita e fa partire il contropiede dei Millonarios: “El Pity” Martinez si trova così a porta vuota e insacca il pallone del tre a uno.
FESTEGGIANO I MILLONARIOS
I tifosi del River sono in delirio e in campo iniziano i festeggiamenti: i biancorossi alzano al cielo una coppa strameritata, forse la più importante della storia del calcio sudamericano, i giocatori sono consapevoli di aver fatto un’impresa e guadagnato la gloria eterna dei loro tifosi. I tifosi del Boca invece, lasciano il Santiago Bernabeu in lacrime sapendo di aver perso una finale a cui non si potrà mai rimediare a meno che, in futuro, non ci sarà un’occasione per prendersi la rivincita in una finale unica di Libertadores.
Alla fine l’hanno giocata. Alla fine l’ha vinta il River.