Alle 21.54 di sabato 27 agosto le lancette della carriera di Manuel Pascali si sono fermate. Anche loro, come tutti i tifosi del Cittadella, hanno celebrato il primo gol in Serie B, all’esordio nel campionato cadetto, di quel ragazzo che a trentaquattro anni entra in campo con la grinta di un giovanotto alle prime esperienze nel mondo del pallone. E pure in Scozia, statene certi, sarà scappato più di un sorriso ad un popolo, quello dei “Killie”, che lo ha ammirato ed esaltato per sette meravigliose stagioni.
Cresciuto tra Dilettanti e Serie C, il difensore lombardo, che ha sfiorato l’ingaggio con il Parma, volò nel 2008 a Kilmarnock: “Cambiando Paese ti stupisci di quante cose si possono scoprire, di quante novità ti sarebbero rimaste sconosciute, puoi solo arricchirti. Il mio consiglio è di non aver paura, perché alla fine in un’esperienza del genere c’è solo da guadagnare” mi diceva quando lo conobbi. Di quella squadra “Paska” divenne capitano, simbolo, leggenda, alzando al cielo una Coppa di Scozia nel 2012 e collezionando 224 presenze e 17 gol.
“Gol”, termine tutt’altro che sconosciuto per un giocatore che tira e prende calci tra mediana e linea difensiva dai tempi del Sant’Angelo Lodigiano, società nella quale debuttò da calciatore. Erano 53 fino a due giorni fa, sabato è arrivato il più importante, il più prestigioso, quello che sa di rivincita verso un sistema che non gli ha mai permesso di esprimersi a grandi livelli nella sua patria.
Bari uno, Cittadella due, con risultato sbloccato al 54esimo minuto dal colpo di testa in anticipo sul primo palo di Manuel Pascali. Poi raddoppio del suo compagno Litteri e inutile rigore di Maniero per i padroni di casa. Il “Citta”, come lo chiama lui, si prende il San Nicola. Pascali, forte anche della promozione conquistata da protagonista la scorsa stagione, si prende Cittadella.