Esclusiva OkC, Marchionni: “Fiorentina? Palladino molto bravo, Comuzzo e Colpani preziosi. La D merita visibilità”

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Il magic moment della Fiorentina è sotto gli occhi di tutti. A parlare in esclusiva ai microfoni di Ok Calciomercato della Viola e del suo Raffaele Palladino è Marco Marchionni, amico del tecnico fin dai tempi in cui erano compagni di squadra alla Juventus. L’attuale allenatore del Ravenna evidenzia le doti umane e sportive dell’ex Monza e svelagli obiettivi della sua squadra che milita in Serie D.

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Le parole di Marco Marchionni: Fiorentina, Palladino e non solo

Conosci molto bene Palladino. Il tecnico vive un momento magico alla Fiorentina, che adesso sogna in grande. Che persona è Palladino e fino a dove si può spingere la sua squadra secondo te?
“La persona è sempre stata fantastica, a modo, garbata e trasmetteva sempre positività. Per quanto riguarda l’allenatore parlano i numeri: sta dimostrando il suo vero valore in una piazza complicata come Firenze. Qualcuno poteva pensare che a Monza fosse facile e che alla Fiorentina sarebbe stato diverso, ma sta dimostrando che è bravo e che sa fare tanto. In questo momento ci sono tutti i presupposti per fare bene, arriva alla partita contro l’Inter nel momento migliore possibile. Domenica sarà una grossa occasione da sfruttare, sarà anche un bel banco di prova che farà capire a Raffaele a che livello veramente potrà spingersi“.

Tuo compagno è stato anche Giorgio Chiellini. Il percorso che sta vivendo Pietro Comuzzo è molto simile a quello dell’ex capitano della Juventus, almeno nella parte iniziale della sua carriera. Secondo te è già possibile un accostamento fra i due?
Assolutamente sì, i paragoni è giusto farli. Ci sta. Chiellini quando ha iniziato è cresciuto pian piano per diventare il giocatore che è diventato. Per Comuzzo vanno fatti in primis i complimenti alla Fiorentina che ha avuto il merito di crescere il ragazzo e di lanciarlo, che non è mai una cosa scontata. Bravissimo anche Raffaele che ha capito che era il momento di lanciarlo e non si è fatto nessun problema a buttarlo nella mischia“.

Da ex centrocampista offensivo cosa ci puoi dire su Andrea Colpani? Palladino lo ha voluto fortemente e lui, dopo un inizio in chiaroscuro, sta iniziando a dimostrare le sue qualità. Intravedi grossi margini di miglioramento nell’ex Monza?
Colpani è un grande giocatore che può spostare gli equilibri. Quando arrivi in una piazza complicata come Firenze è normale avere difficoltà. Se lo ha voluto Palladino è perché ne riconosce le doti e le qualità. Poi sa come esaltarlo. In questo momento sta venendo fuori tutta la sua qualità: ripagherà tutta la fiducia di tecnico e società. Se poi arriveranno anche i gol sarà tutto più bello. Il merito di Palladino è stato quello di inserire tutti i nuovi giocatori in un contesto che li potesse esaltare. Al momento questa è stata la sua forza“.

Andiamo a parlare di Marco Marchionni invece. Sei arrivato in corsa a Ravenna, in Serie D, e hai subito centrato una serie di risultati utili consecutivi che hanno proiettato la squadra al terzo posto in classifica. Le ambizioni della società e di Marchionni quali sono?
La squadra è stata costruita per vincere. Da quando siamo arrivati le cose son cambiate, abbiamo iniziato a lavorare sodo in quanto lo stacco dalla vetta segnava -11. Abbiamo centrato 8 risultati utili consecutivi, 7 vittorie ed un pareggio, abbiamo fatto 17 gol e subiti solo 2. Dobbiamo comunque fare un passettino in più per cercare di vincere il campionato e sappiamo che non sarà facile“.

La Serie D viene messa sempre in secondo piano. Secondo te si dovrebbe tutelare maggiormente una categoria fondamentale per approdare poi nel mondo della C e del professionismo?
Tanti giocatori possono uscire dalla Serie D. In Italia, la storia lo dimostra, dal dilettantismo possono uscire giocatori che poi fanno carriere di tutto rispetto in categorie maggiori. Se ci fosse più visibilità sarebbe sicuramente meglio. Per approdare in palcoscenici più grandi bisogna avere anche quella dose di fortuna per trovarsi al posto giusto al momento giusto e di trovare soprattutto un ambiente che valorizzi il ragazzo prima che il giocatore“.