Aleggia ancora incertezza attorno al futuro della Serie A, con continue dichiarazioni da parte dei vertici del governo e dello sport, senza che però si riesca a fare chiarezza.
A tal proposito è intervenuto l’agente Donato Di Campli, in una piacevole intervista esclusiva rilasciata proprio ai microfoni di Ok Calciomercato. I discorsi trattati però sono anche altri: dalla sua carriera da procuratore, al futuro di Riccardo Orsolini, uno dei suoi assistiti.

Interessante anche lo spunto su quale sarà l’evoluzione del calciomercato nel prossimo futuro. Riportiamo di seguito l’intervista.
Di Campli: “Il calcio deve ripartire. Spadafora non sa di cosa parla”
Come il lockdown ha inciso sul tuo lavoro di agente? Hai potuto portarlo avanti?
“Il problema è stato che in questo periodo nessuno ha voluto parlare mai di calcio, soprattutto di calciomercato. È difficile parlare di mercato se ancora non siamo neanche ripartiti. È una situazione unica, difficile anche da spiegare“.
Credi sia necessario far ripartire il calcio? O saresti favorevole allo stop definitivo stile Ligue 1?
“Io ho sempre detto che il campionato francese è un campionato di marionette, non fa testo dunque. I campionati più importanti sono ripartiti, non vedo perché non dovrebbe anche quello italiano. Sarebbe una follia, il calcio produce il 7% del PIL nazionale. Fermare tutto avrebbe conseguenze devastanti“.
Invece sul calcio minore? Come credi possa cambiare dopo il coronavirus?
“La Serie C deve essere riformata, tutte le squadre che non vogliono ripartire sono quelle che sono sull’orlo del baratro. In C quasi tutte le società rischiano di fallire e vogliono bloccare il campionato, cristallizzando la classifica.
Credo sia necessario un intervento radicale, bisogna che si torni al semi-professionismo, anche per i giocatori che ci giocano. Insomma, la Serie C non è sostenibile per le piccole società, dopo la B ci dovrebbe essere il dilettantismo“.
La Bundesliga invece è ripartita. Che idea ti sei fatto di vedere il calcio in quelle condizioni?
“È chiaro che non mi piace il contesto, però è bello vedere il calcio. Dobbiamo convivere con il virus, se chiudiamo tutto è finita. Io sono contro Spadafora ad esempio, che non sa nulla di sport e di calcio. L’unico sport che pratica è il salto della quaglia.
Non si può non capire che il calcio non è solo sport ma anche business, girano milioni di euro. Pensare di fermare tutto è rispettabile ma è come se un operaio ammalato facesse fermare tutta la FIAT“.
Come hai visto l’atteggiamento a tratti indisponente del ministro Spadafora verso il calcio?
“Lui non sa di cosa parla, il suo curriculum politico parla chiaro. Non sa cosa sia lo sport, si occupava di altre cose. Abbiamo la necessità di essere guidati da qualcuno che ne capisca“.

“Il calciomercato cambierà dopo il virus”
Torniamo al mercato, sarà un calciomercato “creativo”?
“Ovvio che il mercato sarà diverso, non mi aspetto grandi colpi. Non ci saranno grandi cifre, anche perché non sappiamo date, modalità. Ora è presto per parlarne“.
Il calciomercato, in questo periodo particolare, è stato messo in secondo piano anche dai calciatori stessi?
“È stato rimandato tutto, pochi hanno iniziato a programmare il futuro. Chi lo ha fatto lo ha fatto con i piedi di piombo“.
Credi che questo mercato possa offrire possibilità ai giovani ragazzi?
“Mi poni una domanda difficile, la soluzione più semplice sarebbe quella di prendere i giovani e buttarli dentro, ma ricordate che tutti vogliono vincere“.
Qual è stata la trattativa più difficile che hai condotto? E magari è anche finita bene?
“Sarebbe troppo facile dire quella di Verratti. Quindi dico quella per un giovane del Lanciano, Correa. La trattativa con Lotito per portarlo alla Lazio durò una settimana, fu una trattativa infinita, ma finì bene“.
Ci sono stati momenti in cui hai capito che il tuo lavoro stava cambiando?
“Ti dico la verità, stavo per mollare. Per come sono fatto io non è un mondo che mi appartiene. Sono uno che non accetta compromessi, sono onesto. Purtroppo questo lo pago ma d’altra parte mi sono formato da solo, ho preso tante palate in faccia ma alla fine ho tenuto duro.
Vorrei ricordare che ci sono tre giocatori in nazionale che ho tirato su io, andandoli a prendere da ragazzini, senza prenderli da altri procuratori. Questo è il mio modo di essere“.
Ci dici dove giocheranno l’anno prossimo Favilli ed Orsolini?
“Orsolini giocherà con la maglia del Bologna. Favilli con una maglia dagli stessi colori (Genoa, ndr)”.