Chiesa a OkCalciomercatoLive: “Il derby non ridimensiona la Lazio. Wallace? Errore di superficialità”

Durante il consueto appuntamento con OkCalciomercatoLive, in onda sulle frequenze di RadioGoal24 e in diretta sulla nostra pagina Facebook ufficiale, la nostra redazione ha intervistato in esclusiva Enrico Chiesa.

Con l’ex attaccante di Lazio e Parma (tra le altre), abbiamo trattato dei temi più scottanti del nostro calcio, in particolare della stracittadina romana e del panorama attaccanti della Serie A.

Parliamo del derby, sicuramente una delle partite che più ha attirato l’attenzione degli appassionati in quest’ultimo week-end calcistico. Alla luce di quanto fatto dalla Roma fino al goal di Strootman, lei crede che i giallorossi sarebbero stati in grado di imporsi anche senza i due errori della Lazio (Wallace prima e Marchetti poi)?

“Difficile dire con i se e con i ma cosa poteva succedere, certo è che nel calcio si vince soprattutto per gli errori degli avversari. In fondo è stata una partita equilibrata, con buon inizio dei biancocelesti, ma poi alla lunga è uscita anche la Roma che è stata brava e fortunata negli episodi. Il match era abbastanza bloccato, soprattutto a centrocampo e sembrava avviarsi verso il pareggio. La squadra di Spalletti ha saputo sfruttare meglio le disattenzioni dei rivali ed ha meritato di vincere. L’errore di Wallace è solo frutto di superficialità, probabilmente in quel momento si sentiva troppo sicuro ed ha azzardato la giocata”.

Dopo Juventus e Milan, il derby è il terzo scontro diretto perso in campionato per la Lazio. Secondo lei, una squadra che ancora non è stata in grado di incidere nei momenti importanti, può ambire realmente ad una qualificazione in Champions League?

“Ovviamente è molto importante vincere gli scontri diretti, ma per arrivare in cima è fondamentale avere grande continuità di risultati, soprattutto con le piccole squadre. Diciamo però che la Lazio è l’unica squadra insieme a Juventus e Fiorentina ad aver perso 3 partite. Credo che i biancocelesti abbiano intrapreso un ottimo percorso, e presumo che una sconfitta non vada a cancellare quanto di buono  fatto fin ora. Ci può stare perdere, anche se un derby è sempre difficile da digerire, soprattutto per i tifosi. Penso che per come era finita la stagione scorsa, con il valzer degli allenatori, la Lazio stia facendo molto bene e che Simone (Inzaghi) ci stia mettendo molto del suo. Credo che la società abbia azzeccato la scelta, prendendo un ottimo tecnico che conosce l’ambiente e ha tutte le carte in regola per portare in alto questa squadra”.

Da ex (grande) attaccante, volevo chiederle, chi preferisce tra Dzeko ed Immobile?

“Sono due giocatori molto diversi, il bosniaco è più potente fisicamente e più forte di testa, però è un attaccante da area di rigore. Invece Immobile può svariare su tutto il fronte d’attacco ed è più bravo nel dribbling.Come stanno dimostrando, quando stanno in forma fanno la differenza per le proprie squadre. Credo che questa possa essere la stagione giusta per l’attaccante della Lazio, non solo in ottica di club ma anche per la Nazionale”.

Rimaniamo sul tema attaccanti. Le sembra corretto parlare di una Serie A decisa nuovamente dai centravanti puri, come non accadeva da un po’ di anni?

“Può darsi, anche se a ben vedere, i vari Icardi, Higuain, Dzeko stesso, sono tutti attaccanti completi, diversi dai numeri 9 di un tempo. Sicuramente quest’anno in campionato si vedono meno attaccanti brevilinei e meno secondo punte rispetto alle stagioni precedenti. Ci sono più centravanti classici, di fisico e forti di testa. E’ molto interessante il fatto che ci siano molte prime punte italiane, soprattutto in prospettiva Nazionale”.