Nei suoi ormai quasi quattro anni di presidenza della Fiorentina (dal 6 giugno 2019 ad oggi), Rocco Commisso ha fin da subito abituato i tifosi della Viola, i giornalisti e in generale gli appassionati di calcio in Italia a delle interviste piene di dichiarazioni piuttosto colorite. L’ultima di una lunga serie è arrivata in seguito ad un evento organizzato presso l’Auditorium CTO dell’ospedale di Careggi a Firenze, nel corso del quale il patron italo-americano, come al solito, non le ha mandate a dire.

Fiorentina, il commento di Commisso sul calcio italiano
Di seguito le dichiarazioni, abbastanza chiare, di Rocco Commisso riguardo al calcio in Italia: “Ci sono i furbi in Italia ed alcune squadre son state aiutate ad andare avanti nonostante avessero infranto le regole. Se ci sono regole queste vanno rispettate. Certamente non è una situazione buona per il calcio italiano. Vedremo cosa succederà. Questo problema si riflette anche sulla Nazionale Italiana: chi si sarebbe aspettato di non qualificarci a due mondiali consecutivi? Ripeto, quando ci sono le regole ognuno di noi ha la responsabilità di rimanere dentro queste regole“.
Le critiche alla sua presidenza e la situazione societaria della Fiorentina
Il Presidente dei gigliati ha voluto mandare un messaggio a tutti coloro i quali in passato hanno criticato il suo operato: “A Firenze non cammino con nessuna scorta anche se le critiche sono molte. Sono una minoranza, quella che però fa più rumore. Io ho messo in vendita tre anni fa la Fiorentina, fino ad oggi nessun fiorentino è venuto da me per comprarla. Quindi rimango lo “stupido” americano venuto qui a investire. Noi abbiamo comprato la Fiorentina per 165-170 milioni. Poi con quello che abbiamo investito in questi anni siamo a 400 milioni. I ricavi non sono incrementati, soprattutto col Covid. L’Italia non sta crescendo. Vedete invece Inghilterra, Spagna e altri paesi come stanno incrementando i ricavi, in particolare dalla televisione“.

Lo stadio nuovo per il club di Firenze e una digressione sul costo dei biglietti
Per concludere la breve intervista, l’imprenditore nativo di Marina Gioiosa Ionica (un piccolo comune in provincia di Reggio Calabria) ha detto la sua sull’ipotesi di un nuovo stadio per la Fiorentina e sul costo dei biglietti per assistere alle partite: “In Italia, sperando che nessuno si offenda, è che ci son troppi monumenti. Tutti belli, ma vogliono fare anche dello stadio un monumento. Certe cose vanno rifatte, è facile da capire. Non è che oggi usiamo una macchina 500 di quarant’anni fa. Non mi hanno lasciato fare lo stadio qui. Peccato, ad oggi sarebbe finito se mi avessero lasciato cominciare quando volevo io. Adesso ci sta pensando il Comune e ci vuole tempo. Forse ci vorranno cinque anni. Se tu vai ad una partita allo Yankee stadium con una famiglia di quattro persone, il costo complessivo sarà di circa mille dollari. Da noi, dalle curve prendiamo 250mila euro all’anno per venti partite. Capite la differenza tra noi e gli altri sport. Il Milan ha ricavato 9 milioni di euro da una partita di Champions, noi ricaviamo circa 8-9 milioni all’anno dalla vendita dei biglietti. Capite bene che non possiamo competere in questo modo. Spero capiate cosa sto dicendo“.
