Il flop di Neymar all’Al-Hilal tra ingaggio da re e incubo infortuni: “A volte ho pensato di arrendermi”

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Negli ultimi anni la Saudi Pro League, il principale campionato dell’Arabia Saudita, ha convinto grandi campioni a lasciare l’Europa per provare un’avventura totalmente differente. “Vogliamo entrare nella top 10 delle leghe. Abbiamo grandi mezzi e obiettivi che rispecchiano l’ambizione del Paese, vogliamo il meglio e possiamo permetterci di prenderlo – le parole di Carlo Nohra, CEO della SPL, a La Gazzetta dello Sport –. Abbiamo offerto ai calciatori un nuovo canale”.

Il primo grande colpo porta il nome di Cristiano Ronaldo, il quale in seguito alla rescissione del contratto con il Manchester United si trasferisce all’Al-Nassr nel gennaio del 2023. Successivamente numerose stelle come Karim Benzema, Roberto Firmino, Sadio Mané, N’Golo Kanté, Ivan Rakitic e Joao Cancelo seguono le orme di CR7, alzando ulteriormente il livello del campionato. Nell’agosto dello stesso anno è il turno di Neymar, che saluta il Vecchio Continente dopo aver regalato spettacolo con le maglie di Barcellona e PSG per 10 anni.

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160 milioni di motivi (più bonus) per trasferirsi all’Al-Hilal

Il fenomeno brasiliano viene acquistato dall’Al-Hilal (club in cui militano Kalidou Koulibaly e Sergej Milinkovic-Savic) per 90 milioni di euro, una cifra che lo rende il colpo più costoso nella storia del calcio saudita: “È una nuova esperienza e mi piacciono le sfide. La scelta di trasferirsi in Saudi Pro League? Cristiano Ronaldo è stato il pioniere”.

Nonostante l’elevata spesa per il cartellino, lo stipendio garantito al calciatore è nettamente superiore: l’accordo biennale (valido fino al 30 giugno 2025) garantisce al classe ’92 ben 160 milioni di euro totali, con la possibilità di incrementare ulteriormente l’ingaggio tramite bonus, premi legati al rendimento della squadra e personale (tra cui 80.000 euro per ogni vittoria) e accordi commerciali (per ogni post pubblicato sui social e finalizzato alla promozione del campionato saudita incassa altri 500.000 euro). Inoltre nell’intesa sono garantiti dei benefit tra cui una villa di oltre 1.000 metri quadrati con un parco privato, chef e personale di servizio a disposizione 24 ore su 24, un autista e un aereo privato. Il soprannome di ‘Menino de Ouro’ (‘Ragazzo d’oro’ in italiano) è diventato realtà.

Dalla presentazione da superstar al dramma infortuni: “Sto affrontando la mia più grande paura”

Il 19 agosto si tiene al King Fahd International Stadium di Riyadh la presentazione di Neymar da giocatore dell’Al-Hilal e il fenomeno brasiliano viene accolto come una superstar tra fuochi d’artificio e giochi di luci. La gioia dei tifosi viene però subito spenta dalle condizioni fisiche del numero 10, il quale deve rinviare il debutto a causa di un problema muscolare. L’esordio arriva addirittura un mese più tardi: il 15 settembre O’Ney entra in campo al minuto 64 della sfida contro l’Al-Riyadh e fornisce subito un assist. Successivamente parte titolare contro Navbahor Namangan, Damac e Al-Shabab (un passaggio vincente) e segna il suo primo gol stagionale con il Nassaji Mazandaran.

Le buone prestazioni convincono il commissario tecnico del Brasile Fernando Diniz a convocarlo per gli impegni contro Venezuela e Uruguay e proprio contro la Celeste accade l’inimmaginabile: a fine primo tempo Neymar parte da centrocampo palla al piede e in seguito a un contrasto con Nicolás de la Cruz poggia male la gamba sinistra; il fantasista resta a terra particolarmente dolorante, chiamando in lacrime l’intervento dei soccorsi. Il trentaduenne viene portato via in barella e gli esami strumentali confermano le pessime sensazioni iniziali: “Rottura del legamento crociato anteriore e del menisco del ginocchio sinistro”. “È un momento molto triste, il peggiore. So di essere forte, ma questa volta avrò ancora più bisogno della mia famiglia e dei miei amici – scrive il calciatore sul proprio profilo Instagram –. Non è facile affrontare un infortunio e un intervento chirurgico dopo quattro mesi di recupero. Ho fede, forse troppa… Ma metto la mia forza nelle mani di Dio affinché Egli rinnovi la mia. Grazie per i vostri messaggi di sostegno e affetto”.

Il 2 novembre, circa due settimane dopo l’infortunio avvenuto il 18 ottobre, si opera e inizia una complicatissima riabilitazione. È lo stesso Neymar a raccontare il calvario, pubblicando sui social una raccolta delle dolorose sedute di fisioterapia tra grida e lacrime. Sto affrontando la mia più grande paura. Ammetto che questo è l’infortunio che mi ha scosso maggiormente in carriera. Il primo mese ero davvero triste e molto giù mentalmente: alcuni giorni, quando mi svegliavo, avrei voluto arrendermirivela nel corso del documentario Saudi Pro League Kickoff su Netflix –. Non essere in campo è dura, soprattutto nella prima fase della riabilitazione perché sentivo molto dolore. Volevo piegare il ginocchio il più velocemente possibile per poter recuperare il movimento e far sparire quella sofferenza. Se non hai al tuo fianco le persone che ami come la tua famiglia e i tuoi amici diventa difficile tornare da un problema fisico come questo. Tale infortunio mette a dura prova la mente e il corpo, soprattutto perché non ho più 20 anni”.

Il tempo passa e mentre Neymar continua a lavorare per tornare in campo l’Al-Hilal termina la stagione con ben tre trofei nazionali. Considerando i 90 milioni di euro spesi dal club per il suo cartellino (senza dimenticare l’ingaggio), l’annata del numero 10 si conclude con appena 386 minuti disputati, l’equivalente di poco più di quattro partite intere. A causa del grave infortunio O’Ney è costretto a saltare anche la Copa America e prosegue la riabilitazione alternando esercizi in palestra per rinforzare la muscolatura e sedute personalizzate con il pallone. I tempi di recupero sono più lunghi del previsto e prima di rivederlo sul terreno di gioco bisogna attendere il 21 ottobre 2024, praticamente a un anno di distanza dal giorno della rottura del crociato e del menisco.

In occasione del match contro l’Al-Ain Neymar entra al minuto 77 al posto di Nasser Al-Dawsari e fa il suo ‘secondo esordio’. L’entusiasmo in casa Al-Hilal è incontenibile, tanto che sui social il club scrive: “Il leggendario Neymar è tornato”. Anche il classe ’92 è davvero contento: “Felice di provare nuovamente queste sensazioni. Che sia un ritorno pieno di salute!”. La sfortuna però continua ad accanirsi sul brasiliano e il 4 novembre subisce un altro infortunio: subentrato al 58’ della partita contro l’Esteghlal, il classe ’92 alza bandiera bianca dopo appena 30 minuti a causa di un problema muscolare alla coscia. “Ho sentito come un fortissimo crampo – dice nel postpartita -. Ora devo fare ulteriori esami ma spero che non sia nulla”. L’esito è però l’ennesima mazzata della sventurata avventura in terra saudita: Strappo al bicipite femorale e tempi di recupero dalle quattro alle sei settimane.

Neymar è quindi costretto a fermarsi un’altra volta, tradito dai problemi fisici che ne hanno condizionato il rendimento durante tutto il corso della sua carriera. L’esperienza all’Al-Hilal è probabilmente la parentesi più buia e anche le statistiche parlano chiaro: dal 15 agosto 2023, giorno dell’ufficialità del suo acquisto, ha disputato appena 428 minuti; sono quasi 60 invece le gare saltate e il numero è destinato ad aumentare.

Dal Brasile sognano un romantico ritorno al Santos, la società che lo ha lanciato nel mondo del calcio, ma l’agente Pini Zahavi ha subito smentito le voci: “Non ci sono trattative in corso per far sì che Neymar lasci l’Al Hilal – afferma in un’intervista al giornalista Fabrizio Romano –. Ha un contratto e in Arabia Saudita è molto felice. Non so da dove provengano queste indiscrezioni…”. Il futuro del fuoriclasse sembra essere ancora a Riyadh, dove non è mai riuscito a mostrare il suo reale valore. Il 2025 potrebbe rappresentare l’anno della rinascita e O’Ney è pronto a ripagare l’affetto dei tifosi: il principe mai diventato re vuole prendersi la corona e guidare l’Al-Hilal alla gloria.