Fra freddo e gelo: l’evoluzione del calcio in Finlandia

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Negli ultimi mesi, un ruolo quasi centrale nel calcio europeo lo sta occupando una nazionale che forse mai aveva avuto tutta questa attenzione mediatica. Si sta parlando, naturalmente, della Finlandia che prenderà parte per la prima volta nella sua storia ad un campionato europeo.

Il calcio in terra finnica, però, non riscontra lo stesso successo se si parla di squadre di club. Sarà perché in Champions ed Europa League nessun team è mai riuscito ad affermarsi in maniera costante? La redazione di Ok Calciomercato vi porterà nei meandri del massimo campionato finlandese, fra freddo e gelo.

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La storia

Come detto in precedenza, la Finlandia non è di certo conosciuta per i suoi campionati di calcio, tant’è che il seguito a livello europeo e mondiale risulta essere alquanto basso.

Il massimo torneo finlandese segue lo standard mondiale suddividendosi in una serie di categorie interconnesse tra di loro in modo gerarchico. La massima divisione è la Veikkausliiga, composta da dodici squadre. Le tre serie più elevate sono poste sotto l’egida della federazione finnica, mentre le restanti cinque inferiori sono gestite dai dipartimenti regionali della stessa. Tutti i vari campionati vengono giocati nel periodo tra aprile ed ottobre viste le rigide temperature invernali.

La Veikkausliiga deve la sua denominazione alla principale azienda di scommesse finlandese, la Veikkaus, ed è stata istituita nel 1990, andando a sostituire la Mestaruussarja, fondata nel 1930 e in vigore fino al 1989. Nei suoi primi anni di vita, la massima serie ha visto un’alternanza di squadre al primo posto, tra cui alcune vittoriose per la prima volta nella loro storia. L’Hjk è la società che vanta più titoli in assoluto (13), tra cui 6 vinti in rapida successione tra il 2009 e il 2014.

La formula

Il “modus operandi” del torneo è cambiato rispetto alle stagioni precedenti: dal 2011 fino al 2018, il campionato si articolava in una stagione regolare, durante la quale ogni team si affrontava con le altre per tre volte, per un totale di 33 partite. La prima classificata si qualifica al secondo turno preliminare di Champions League, mentre la seconda e la terza al secondo turno preliminare di Europa League, insieme alla quarta soltanto se la vincitrice della Coppa di Finlandia risulta fra le prime tre. L’ultima classificata retrocede in Serie B, con la penultima che affronta uno spareggio promozione/retrocessione contro la seconda del campionato cadetto.

Dal 2019, invece, il torneo passa da una a due fasi. Nella prima, le 12 squadre si affrontano in un girone all’italiana con 11 gare di andata e ritorno. Conseguentemente, le compagini vengono suddivise in due gironi distinti: le prime 6 della prima fase si sfidano tra di loro in uno spareggio di 5 giornate di andata e ritorno per decretare il campione e le qualificate alle coppe europee, mentre le ultime 6 competono per non retrocedere. Nel primo girone, la prima classificata prende il titolo di campione di Finlandia staccando il pass per il primo turno preliminare di Champions League, mentre la seconda per il primo turno di qualificazione di Europa League. La terza, invece, accede alla finalissima per la qualificazione al primo turno della stessa, nella quale affronterà la vincitrice dello spareggio tra quarta, quinta e sesta classificata del primo girone e la prima di quello per la salvezza. Nel secondo blocco, invece, l’ultima retrocede in Serie B, mentre la penultima sfida la seconda del campionato cadetto in uno spareggio di andata e ritorno promozione/retrocessione.

Verso Euro 2020

Incredibile, ma vero: la nazionale finlandese ha raggiunto una storica qualificazione ad un campionato europeo in 112 anni di storia. Un riscatto vero e proprio visti i tanti fallimenti nelle varie qualificazioni degli anni precedenti, anche se mantenere il trend positivo in una competizione tortuosa come l’Europeo potrebbe non essere così facile per una novella.

Nel 1969, la cantautrice italiana Nada cantava al festival di Sanremo “ma che freddo fa”. Vero, in Finlandia ne fa parecchio tutto l’anno, ma il calore dei tifosi e la grinta di quegli undici leoni, hanno permesso di abbatterlo totalmente, portando una ventata di caldo entusiasmo anche nei freddissimi mari del Nord.