In una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il presidente del Genoa Enrico Preziosi ha parlato del momento vissuto dal suo club, ma non solo. Dalla forte impronta del Coronavirus alla lotta per la salvezza, passando per l’elogio del tecnico Nicola e il futuro dell’essenziale Perin, il proprietario del club rossoblu non si è lasciato sfuggire proprio nulla.
Tra salvezza, ottimismo e crisi
Nonostante la posizione in classifica, a Genova è l’ottimismo a farla da padrone. “Serve una premessa. Questo periodo di stop non ci ha favorito, perché eravamo già in forma prima della sosta. Lo dicono i risultati: abbiamo vinto tre delle ultime quattro gare, prima c’era stata la buona prestazione di Bergamo, preceduta dal pari di Firenze, dove abbiamo sbagliato un rigore e avremmo potuto vincere. Tutti dati confortanti, con un’origine lontana, perché da gennaio in avanti siamo stati abbastanza sereni. Certo, la ripartenza è sempre un’incognita. Mentalmente abbiamo solo un obiettivo: salvarci il più in fretta possibile. Le qualità ci sono“.
Cambiano i toni se si pensa alla grave crisi abbattutasi sull’economia del Paese a causa del Coronavirus: “Una situazione come quella ti impone una riflessione che spazia dal calcio alla vita familiare ed aziendale. Non sono un ragazzino rampante: a 72 anni ne ho viste di tutti i colori, quindi ho fatto riflessioni sul senso della vita, sulla volontà di inseguire certi sogni, e quale sia lo spazio che ti rimane nel fare cose che abbiano un’utilità per te e per le persone che ti circondano”.

Prosegue: “Eravamo pronti per andare in Borsa (con la Giochi Preziosi, ndr), stavamo trattando con due fondi e la trattativa era praticamente conclusa. Nelle difficoltà, uno può andare in depressione, altri reagiscono. Le persone si misurano così: io ho reagito, superando anche mentalmente questo problema. Un dramma così enorme ci impone cambiamenti“.
E il Genoa, chiaramente, non è esente da colpi: “Abbiamo quantificato una prima stima dei danni intorno ai 20-30 milioni. Sky non ha ancora pagato. E poi ci sono gli sponsor, che non hanno avuto la visibilità auspicata. In più si perdono gli introiti della biglietteria, se allo stadio nessuno entra. Bisognerà capire come far fronte a questo danno, un problema di tutti“.
Per il tecnico solo elogi
“Nicola ha modi gentili, ma non è una mia scoperta dell’ultimo momento. Non sapete che già prima del suo arrivo a Udine avevo avuto contatti con lui. La conoscenza c’era, e sarebbe venuto volentieri a Genova. Ma aveva già dato la sua parola all’Udinese. Quei due incontri mi avevano convinto di essere di fronte a una persona perbene e ad un tecnico preparato. Ha modi gentili, ma il gruppo lo segue perché è pragmatico“.

E sul mercato
“A Pandev nell’ultimo incontro gli ho detto: ‘Vuoi giocare l’Europeo? Bene, allora stai qui sino a quando vorrai’. Pandev è uno dei giocatori più seri che io abbia mai incontrato. Gli sono molto legato. Da noi sta lasciando un segno indelebile. Perin è un portiere molto forte, di proprietà della Juve. Vedremo cosa farà il suo club, e se potremo permettercelo“.
Sugli acquisti di gennaio: “Se si vuole affrontare una situazione di difficoltà in un mare tempestoso servono buoni naviganti, dunque anche persone con esperienza. Behrami ha 35 anni, Masiello 34: hanno dato entrambi un forte contributo alla causa e, fatto importante, sono legati al Genoa. Non solo: nessuno dei due è venuto qui pensando alla carriera, ma solo per fare il proprio dovere, come esempio anche per gli altri. Ma devo citare anche Perin: è legato al Genoa in modo viscerale, non è tornato per opportunità, ma per amore. Un valore aggiunto: gente di cui ti puoi fidare”