Ihattaren: “La Sampdoria non mi pagava. Raiola? Mi ha deluso”

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L’avventura di Mohamed Ihattaren in Italia è durata solo pochi mesi. L’esterno olandese, acquistato dalla Juventus e girato in prestito alla Sampdoria, non è riuscito a farsi valere in maglia blucerchiata collezionando zero minuti in campo. L’attaccante classe 2002 è tornato in Olanda ed è già in cerca di una nuova sistemazione. L’ex PSV, nel corso di un’intervista al Telegraaf, ha spiegato tutto ciò che è successo nelle scorse settimane. Di seguito le sue dichiarazioni.

Il rientro in campo

“Devo rimettermi in forma, so che posso farlo in fretta: era evidente già in estate, ora voglio sudare. Voglio sentire che sto giocando di nuovo a calcio ed è fantastico”.

Sampdoria

“Sono partito a causa delle circostanze che si sono create. Spesso mi ritrovato seduto in una stanza d’albergo, da solo, abbandonato a me stesso. Non ce la facevo più, tutti i tipi di accordi non venivano rispettavi. Era come se non esistessi. Non è stato organizzato nulla, né un conto in banca, né  un’assicurazione medica. E se mi fossi rotto una gamba alla Sampdoria? Non ho ricevuto uno stipendio, ho chiamato il team manager e mi ha detto ‘paghiamo ogni due mesi’. Non è successo è tutto questo ha iniziato a irritarmi”.

D’Aversa e i dirigenti blucerchiati

“Quando sono arrivato alla Sampdoria, non c’era nessuno tranne il team manager. Ho fatto le foto con la maglia, gli allenamenti il giorno dopo. Poi ho visto delle persone in giacca e cravatta e ho detto ‘questi sono i dirigenti, pezzi grossi’. Non so, avrebbero potuto essere anche tassisti, non avevano idea di chi fossi. E l’allenatore D’Aversa non sapeva neanche che fossi mancino”.

L’agente Raiola

“Ad un certo punto sono entrato nell’ufficio dell’agente Ali Dursun (è il sostituto di Raiola, ndr) e gli ho detto “aiutami, ho sbagliato tutto”. Ha ascoltato la mia storia e detto che non potevo essere il responsabile. E’ stato come un padre per me. Raiola invece ha detto di essere preoccupato per me, di non avere più contatti con me, ma mi ha deluso”.