Antonio Conte è intervenuto ai microfoni di Sky Sports, tornando a parlare della sua esperienza alla guida del Chelsea in Premier League. Un’avventura breve ma intensa resa indimenticabile dalla vittoria di un campionato e una FA Cup, prima del ritorno in Italia sulla panchina dell’Inter.
Il rapporto con il capitano
L’allenatore leccese ha parlato prima di tutto del buon rapporto con il capitano John Terry: “E’ stato un grande privilegio per me essere l’allenatore di una leggenda come John Terry”.
“Stiamo parlando di un brav’uomo prima ancora che di un grande giocatore. Mi ha aiutato molto nella mia prima stagione, dentro e fuori dal campo. Sul campo di allenamento è stato molto importante per mantenere elevati gli standard di concentrazione. Non lo ringrazierò mai abbastanza per quello che ha fatto per me”.
Quel 4-0 contro Mourinho
Uno dei momenti più intensi della sua parentesi alla guida dei Blues è la vittoria per 4-0 sul Manchester United di José Mourinho. Proprio insieme al tecnico portoghese Conte fu protagonista anche di vivaci scambi di battute a causa delle sue esultanze: “Vivo il mio lavoro in modo intenso. A volte mostro la mia passione e voglio condividere la mia felicità con i tifosi. Ho avuto un rapporto fantastico con i tifosi del Chelsea. Quella partita è stata importante per noi, perché vincere 4-0 contro una delle squadre più forti ti dà una spinta. In quel momento abbiamo capito che potessimo lottare per vincere la Premier League. Quella partita ci ha dato fiducia, è stata una spinta perché abbiamo capito molto bene che potevamo lottare per vincere il campionato”.
Subito ad Appiano
In attesa della ripartenza, il tecnico nerazzurro non ha fatto mancare la sua presenza ad Appiano Gentile sin dal primo giorno di allenamenti individuali per seguire il lavoro dei suoi calciatori. Tuttavia non c’è stato nessun contatto diretto con i ragazzi. Infatti così come i dirigenti e gli altri membri dello staff, anche Conte non è stato fin da subito sottoposto a tampone. Date le difficoltà nel reperire i test, era scontato che la precedenza toccasse ai giocatori.