L’intreccio più interessante di questo calciomercato estivo riguarda l’Inter. I nerazzurri sono la squadra che ha avuto più difficoltà a mantenere i suoi top player. Il mercato era iniziato con l’addio di Hakimi, direzione PSG, per una cifra intorno ai 70 milioni di euro. Dopo il marocchino è stato il turno di Romelu Lukaku, vero trascinatore della squadra campione d’Italia, che è quasi ufficiale al Chelsea per 115 milioni di euro. Ma dopo queste pesanti cessioni come cambierà la nuova Inter firmata Simone Inzaghi? Scopriamolo insieme partendo con ordine.
Romelu “Big Rom” Lukaku
La situazione che riguarda l’attaccante belga è molto semplice. L’Inter a meno di offerte irrinunciabili lo avrebbe trattenuto e, l’intenzione era rimasta quella anche dopo che il Chelsea aveva presentato la prima offerta ufficiale. L’offerta recapitata a Marotta era di 90 milioni più il cartellino di uno tra Marcos Alonso e Emerson Palmieri. Dopo una lunga trattativa durata giorni, si è arrivati all’accordo finale, ovvero 115 milioni cash senza contropartite. Così anche Lukaku ha salutato Milano ed è volato in direzione Londra.
Dopo la cessione del belga l’Inter ha iniziato a trattare per i suoi sostituti, tenendo in considerazione il fatto che più di 60 milioni sui 115 incassati, vanno versati al Manchester United, squadra da cui i nerazzurri hanno prelevato Lukaku, per completare il suo pagamento. I primi nomi trapelati sono stati quelli di Zapata e Vlahovic, rispettivamente dell’Atalanta e della Fiorentina.
Le mosse di Marotta e Ausilio
Zapata era l’obiettivo primario della coppia Marotta-Ausilio, 30enne colombiano dell’Atalanta, le cui caratteristiche assomigliano a quelle di Lukaku. Il club di Bergamo aveva fissato il prezzo del cartellino a 40 milioni, chiudendo ogni possibilità al prestito con riscatto. I soldi richiesti per il colombiano superavano di gran lunga il budget interista, ricordiamo che dei 115 incassati la società può reinvestirne meno della metà. L’acquisto del bomber ex Napoli non è saltato, semplicemente è stato messo in stand-by in attesa di chiudere prima la trattativa del terzo attaccante.
Per Vlahovic, l’Inter ha fatto un sondaggio per testare la fattibilità del suo trasferimento a Milano. Il presidente della Fiorentina Commisso valuta il giovane attaccante serbo più di 60 milioni, operazione assolutamente infattibile per le casse dei nerazzurri. Quindi anche la pista che portava al giocatore originario di Belgrado svanisce, senza neanche avere la possibilità di trattare.
Edin Dzeko: il cigno di Sarajevo
Come scritto prima, congelata la trattativa per Zapata si è puntato prima sul chiudere la prima riserva dei 2 attaccanti titolari. Esatto, Edin Dzeko non sarebbe il titolare, bensì la prima riserva del sostituto di Lukaku. L’attaccante bosniaco era da 4 sessioni di mercato che si accordava con altre squadre, ma ogni anno veniva convinto da sua moglie a rimanere alla Roma. Questa volta però l’Inter ha individuato in Dzeko il giocatore ottimale per il progetto di Inzaghi.
Così in pochi giorni arriva l’affondo decisivo e definitivo, prima l’accordo con il giocatore, a 6 milioni di euro a stagione e, poi quello con la Roma. 1 milione e mezzo di euro se il club milanese raggiunge la qualificazione in Champions il prossimo anno. La Roma a malincuore rispetta il volere del terzo miglior marcatore della sua storia e accetta l’offerta dell’Inter. Anche qua manca solo l’ufficialità del club, ma quasi sicuramente Edin Dzeko è un nuovo giocatore dell’Inter.
Un gioellino che si chiama Joaquin “El Tucu” Correa
Non è un segreto che Inzaghi stravede per il trequartista argentino, tanto da averlo fatto diventare l’acquisto più oneroso della storia della Lazio, prima che arrivasse il kosovaro Muriqi. Appena il neo allenatore dell’Inter ha saputo che la sua squadra sarebbe rimasta orfana di Lukaku ha subito fatto il suo nome ai dirigenti nerazzurri. La Lazio ha bisogno di vendere Correa per poter sbloccare lo slot che permetterebbe a Kostic di sbarcare a Roma. Lotito fissa il prezzo, 35 milioni. Improvvisamente la prima scelta diventa l’argentino, sia per volontà di Inzaghi sia per il costo, trattabile, del giocatore.
Appena la cessione dell’attaccante belga sarà ufficiale l’Inter si butterà sul giocatore voluto fortemente da Inzaghi alla Lazio.
Pinamonti, Sanchez, e Satriano: chi parte e chi farà da quarto attaccante?
Risolta la questione della prima riserva e, quasi risolto l’affare del titolare accanto a Lautaro, rimane da sciogliere il nodo legato a chi farà da seconda riserva. In realtà bisogna considerare anche che l’Inter in rosa oltre a Pinamonti, Sanchez e Satriano avrebbe a disposizione pure Salcedo e Colidio. Il quarto appena tornato dal prestito al Verona, piace molto a Inzaghi ma è stato giudicato ancora troppo acerbo e, sarà mandato nuovamente in prestito, possibilmente, in Serie A. L’ultimo invece ha fatto ritorno a Milano dopo 2 stagioni in prestito in Belgio, nel precampionato non ha convinto e quindi verrà girato, anche lui, in prestito. Su di lui è forte il pressing del Lecce.
Parlando dei primi 3, l’Inter ancora non ha deciso chi confermare e chi no, ma a quanto emerso ultimamente, Pinamonti è un promesso sposo dell’Empoli targato Andreazzoli. Sanchez invece, è reduce da un brutto infortunio ed è stato offerto al Napoli per arrivare a Insigne. Il cileno praticamente ha già la valigia pronta per cambiare destinazione, sia per l’ingaggio da top player sia per il fatto che ha deluso in maglia interista. L’ultimo rimasto è la punta uruguaiana Satriano, classe 2001 proveniente dalla primavera che nelle ultime uscite ha stupito un po’ tutti.
In conclusione, come sarà composto l’attacco dell’Inter?
Per concludere, l’Inter il prossimo anno avrà 4 attaccanti, supponendo che Inzaghi riproponga il modulo usato alla Lazio. I titolarissimi saranno Lautaro Martinez, a meno che anche per lui non arrivino offerte folli e, Correa. Le riserve saranno Dzeko e Satriano, anche qua solo se l’Inter riesce a piazzare Sanchez. In caso di partenza di Lautaro Martinez arriverà quasi sicuramente Zapata dall’Atalanta, che andrà a giocare come punta, con dietro il supporto di Correa.