Sono passate diverse ore dalla clamorosa eliminazione dell’Italia per mano della Svezia. Nessuno di noi riesce ancora a farsene una ragione, non riuscendo neanche lontanamente ad immaginare un Mondiale senza Italia. Le lacrime e gli addii di grandi uomini come Buffon, De Rossi e Barzagli rendono questo momento storico per gli azzurri ancora più triste. C’è poi anche chi avrebbe voluto aiutare, ma non è stato messo in condizione di farlo. Parliamo di Lorenzo Insigne.
ITALIA, INSIGNE: “SAREI STATO ORGOGLIOSO DI ANDARE IN CAMPO”
Ecco le parole di “Lorenzinho” a Il Mattino, in cui ha parlato della sua esclusione, specialmente nella gara di ritorno, e di come ha vissuto quei momenti:
“Io per la Nazionale avrei fatto anche il portiere perché questa è una maglia che deve essere rispettata senza discussioni. L’allenatore ha fatto altre scelte,
riteneva che fossero quelli i giocatori giusti per portarci ai Mondiali. Nessuna polemica: questa maglia è un simbolo e io voglio indossarla ancora a lungo“.
Poi, sulla furia di De Rossi al momento del suo possibile ingresso al posto di un altro attaccante:
“Ho ringraziato Daniele perché ha fatto un grande gesto, da vero leader che vuole aiutare la squadra. Sarei stato orgoglioso di andare in campo. Meritavamo il posto al Mondiale perché sono convinto che in Russia avremmo fatto una buona figura. Siamo una squadra di spessore, in cui ognuno ha fiducia nel compagno“.
Insomma, parole di grande maturità, ma anche di rammarico. Rammarico di un talento che il primo Mondiale lo giocherà (forse) a 31 anni.