Juventus, Allegri: “Per quanto mi riguarda resto al 100%, ma decide la società”

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Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Empoli, valida per la trentaseiesima giornata di Serie A. Il tecnico della Vecchia Signora ha affrontato numerose tematiche tra cui la sua permanenza sulla panchina bianconera, che al momento non sembra in pericolo grazie al contratto in scadenza nel 2025.

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Le sue parole

Si è confrontato con la proprietà e si sente ancora centrale nella costruzione di un nuovo ciclo?
“Ho parlato con la proprietà e ho espresso i miei pensieri come faccio sempre quando si arriva a fine stagione. E poi quotidianamente mi confronto con Calvo e Scanavino. Parlare del futuro in questo momento non ha senso, abbiamo tre partite importanti. Sul campo dobbiamo lasciare la Juventus tra le prime quattro, che significherebbe un piazzamento in Champions League. Poi per quello che succede fuori dobbiamo solamente aspettare che ci dicano quello che decidono gli altri. Mancano 15 giorni alla fine della stagione e noi dobbiamo essere concentrati su quello che dobbiamo fare”.

Si sente di confermare che l’anno prossimo sarà alla guida della Juve?
“Ho un contratto di due anni e rimango al 100% per quanto riguarda la mia scelta, poi io decido per me e non per gli altri”.

Ha detto che al 100% la sua scelta è di rimanere: teme che la società faccia valutazioni diverse rispetto alle sue?
“Non lo so, non sono nella testa degli altri. Posso solo dire quale è la mia scelta, il resto vedremo. Al momento bisogna essere concentrati sul finale di stagione. Bisogna vedere se l’anno prossimo la Juventus parteciperà o meno alle coppe, poi la dirigenza farà le sue valutazioni come è normale che sia. Noi dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto per tutta la stagione. In questi ultimi 15 giorni sul campo dobbiamo fare quello che ci è stato chiesto di fare, ossia portare la Juventus tra le prime quattro. Domani è una partita molto importante, la vittoria ci consentirebbe di essere matematicamente in Champions. Poi il resto io non so cosa possa succedere”.

Lei si sente punto di riferimento dell’area sportiva come detto da Elkann?
“Le sue parole mi hanno fatto solamente che piacere. Io sono sempre stato disponibile nelle società in cui sono stato: della Juventus in questi 7 anni, il Milan in quei 4 e il Cagliari nei 2 e si parla solo di Serie A. Faccio parte di un’azienda e ho delle responsabilità verso l’azienda perché ci sono dei momenti in cui si possono fare delle cose e dei momenti in cui no. Quando mi dicono che sono aziendalista mi fanno solo un complimento perché quando sei allenatore per quanto mi riguarda non sei solo allenatore in campo. Sei un responsabile dell’area sportiva, perché comunque della squadra è responsabile l’allenatore, che insieme alla società deve scegliere il meglio per i risultati in campo e fuori dal campo. Credo sia una cosa normale. Poi la società valuta e fa le proprie scelte dove magari l’allenatore non entra”.

Sente la fiducia di proprietà, dirigenza e squadra?
“Sento la fiducia. Dispiace non essere andati in finale di Europa League e Coppa Italia, se non facciamo casino nelle ultime 3 partite siamo secondi in classifica e sopra di noi c’è solo il Napoli. La classifica magari poteva essere migliore”.