Juventus, Morata: “Sono al posto giusto al momento giusto. Farò qualsiasi cosa mi chieda l’allenatore”

Morata e la Juventus, secondo capitolo. La Vecchia Signora, dopo tanti mesi, ha avuto finalmente il suo numero 9. Dopo che per mesi si erano rincorse le voci su Dzeko, Suarez, Milik e Cavani, alla fine il nuovo attaccante della Juve è in realtà un vecchio attaccante della Juve: Alvaro Morata. Lo spagnolo quindi, innamorato della causa juventina e della città, è stato contentissimo di poter tornare a Torino e mettersi a disposizione di mister Pirlo. Nel giorno della sua nuova presentazione in maglia bianconera, riportiamo le sue parole.

“So cosa devo fare. È l’opportunità della vita”

Come rivivi il rientro a Torino?
“Prima di tutto grazie a tutti per esser qui. Essere qui un’altra volta è molto bello, sono molto più grande come persone e come giocatore. Siamo andati via in due e siamo tornati in cinque. Sono felice”.

Quando è nata questa trattativa? Il ritorno l’hai voluto per tornare al livello che eri?
“Lo sai com’è il mondo del calcio, l’importante è che io sia qui. Sono al posto giusto nel momento giusto. So cosa devo fare per rivivere le situazioni di prima, ora ho più esperienza. Questa è l’opportunità della mia vita”.

Che effetto ti ha fatto ritrovare Pirlo come allenatore?
“Lo sapevo che ci sarebbe arrivato, si vedeva già in campo. Sono rimasto impressionato dopo due allenamenti da come gestisce il gruppo, sa come giocare bene con la palla. L’esito è molto alto viste le premesse”.

Sei pronto per giocare come serve alla Juve?
“Sì sono pronto altrimenti non sarei venuto. Ci sono tante scelte qui, sono venuto per aiutare tutti. Sono pronto a fare qualsiasi cosa mi chieda l’allenatore. Sono qua perché voglio vincere come ha fatto la Juventus in questi anni e nella sua storia”.

Puoi commentare il tuo numero di gol?
“Come attaccante vorrei fare 35 gol, ma ce ne sono tanti che ne hanno fatti 40 senza vincere niente. Io voglio vincere, questo è uno sport collettivo se guardi le statistiche si gioca a tennis”.

La Juve è il tuo sogno?
“Io ho sempre detto che il mio sogno era giocare con l’Atletico Madrid. Qui hanno puntato su di me quando ero ragazzo quindi sono molto grato. Sono al posto giusto nel momento giusto”

Ti senti sottovaluto? Il ricordo più bello della tua precedente esperienza qui?
“No, se non ci fosse critica sarei al massimo livello e non cercherei di migliorare. Io devo lavorare, ho chiaro quello che devo fare come mai nella mia vita. Il ricordo più bello di qua è mia moglie, oltre che trofei vinti con la Juve che sono indimenticabili”.

Hai parlato con Cristiano in questi giorni? Come l’hai trovato?
“Lo conosco bene come giocatore e come persona. Ho sempre avuto un bel rapporto con lui, mi ha detto che era felice che mi trovassi qui. Ci siamo sentiti anche quando non eravamo nella stessa squadra. Abbiamo parlato delle famiglie e del calcio in generale”.

Cosa hai sbagliato nelle tue precedenti avventure?
“Quando sono andato via di qua non dipendeva da me. Quando c’è un contratto devi rispettarlo, anche al Chelsea non è andata benissimo. Io poi volevo tornare per forza perché se non ti trovi bene in un posto non riesci mai a cambiare”.

Com’è stato il percorso di avvicinamento al tuo ritorno?
“Ho parlato con tutti qua e c’era la possibilità di venire qua. All’Atletico sono stato felice, lo tengo per me come è stato tutto. Non voglio rimuovere quello che è stato fatto, io sono qua e l’importante è questo. Ho sempre sentito la fiducia di questa società anche quando non ero qui. Ho parlato col mister e con Fabio non solo per venire qui ma anche come professionisti”.

Come vedi la Champions League?
“Questo è un trofeo importantissimo per la Juventus. Ci si arriva vicini da anni ma prima o poi la vincerà, speriamo quest’anno. Dobbiamo lavorare forte perché la fortuna del calcio è che ogni anno ci si può rifare”.

La Juve è sempre la favorita in Serie A?
“La Serie A è diventata probabilmente la migliore Lega perché ci sono tanti calciatori forti. La Juve vince e ogni anno è più difficile perché non è semplice confermarsi perché tutti vogliono diventare campioni d’Italia”.