L’avventura 2.0 di Paul Pogba alla Juventus è un vero e proprio fallimento e il motivo è riconducibile soprattutto alle enormi aspettative che si erano create l’11 luglio 2022, giorno in cui la Vecchia Signora ha annunciato ufficialmente il ritorno del centrocampista francese: “Quando ci si saluta, dopo un’avventura meravigliosa vissuta insieme, in un angolo del cuore c’è sempre una piccola speranza di rivedersi. Con Paul è stato proprio così – si legge nel comunicato -. Ci siamo salutati ma non ci siamo mai realmente dimenticati: c’è qualcosa di ancestrale nel richiamo di casa, quel qualcosa che alla fine, dopo mille avventure, ti fa tornare. Paul è di nuovo a Torino, è andato via ragazzo, ritorna uomo e fuoriclasse. Ma c’è una cosa che non è cambiata: la voglia di scrivere altre nuove pagine indimenticabili, insieme. Non potremmo essere più felici: Pogba è di nuovo con noi“.
Sbarcato nell’agosto del 2012 a Torino a parametro zero, il classe ’91 è arrivato con lo status di giovane promessa e in quattro stagioni si è trasformato in uno dei centrocampisti migliori al mondo, tanto da essere acquistato dal Manchester United (lo stesso club che lo aveva ‘scartato’ a titolo gratuito) per 105 milioni di euro. Dopo sei annate e 233 presenze con la maglia dei Red Devils è tornato nuovamente alla Juventus a costo zero ma l’esperienza si è rivelata davvero disastrosa.
Tutte le tappe dell’avventura 2.0 di Pogba alla Juventus
La seconda avventura di Paul Pogba alla Juventus parte subito in salita e dopo appena cinque giorni dall’ufficialità del trasferimento denuncia presso la Procura di Torino vari tentativi di estorsione per 13 milioni di euro avvenuti tra marzo e luglio 2022: a ricattare il giocatore bianconero sarebbero alcuni amici di infanzia e uomini con il volto incappucciato (tra cui suo fratello Mathias), i quali lo avrebbero minacciato a margine di un ritiro della nazionale (con sequestro in un appartamento nella periferia di Parigi nella notte tra il 19 e il 20 marzo), a Manchester e anche a Torino.
Le tensioni familiari condizionano il suo rendimento in campo e il 25 luglio accusa una lesione del menisco laterale del ginocchio destro, saltando parte del ritiro precampionato e le prime partite della stagione. Pogba opta per la terapia conservativa per provare il recupero in extremis in vista del Mondiale in Qatar ma la scelta si rivela fallimentare. Il dolore persiste e il 5 settembre il centrocampista si sottopone a una meniscectomia artroscopica selettiva esterna: “Ha sbagliato a non operarsi subito – dice il Professor Roberto Rossi, autore dell’intervento chirurgico -. La lesione è peggiorata ed è diventata una crepa”. I tempi di recupero si allungano e, come se non bastasse, si ferma per uno stiramento alla coscia destra pochi giorni dopo il suo rientro in gruppo.
Il sogno del Mondiale svanisce a causa dei continui problemi fisici e intanto prosegue la battaglia legale contro il fratello: la denuncia del 16 luglio porta all’apertura di un’indagine preliminare da parte della Procura di Parigi e il 2 settembre si trasforma in un’indagine giudiziaria “per estorsione a mano armata in una banda organizzata, sequestro di persona o sequestro con rilascio prima del settimo giorno per preparare o facilitare la commissione di un reato e la partecipazione a un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un reato”.
Il 14 settembre Mathias viene posto in stato di fermo dalla polizia francese e la scarcerazione avviene dopo ben 89 giorni trascorsi nel centro di custodia cautelare di Villepinte: gli viene proibito il contatto con i familiari e l’utilizzo dei social network, dove nei mesi precedenti aveva diffuso video e messaggi in cui minacciava “grandi rivelazioni su Paul e la sua agente Rafaela Pimenta”, tra cui il pagamento di uno stregone per giocare meglio e procurare infortuni a Kylian Mbappé e ad altri compagni di squadra.
“Voglio far rimangiare ai detrattori tutto quello che hanno detto su di me. Voglio mostrare loro che non sono debole. Possono parlare male di me ma non mi arrenderò mai – le parole di Pogba in un’intervista al portale Al Jazeera –. Il denaro cambia le persone, può distruggere una famiglia e creare una guerra. A volte ho pensato: ‘Non voglio più soldi, non voglio più giocare a calcio. Voglio stare con persone normali, così mi ameranno per quello che sono e non per la fama o i soldi’. A volte è dura”.
Una piccola gioia arriva il 29 gennaio 2023, quando torna tra i convocati in occasione di Juventus-Monza, ma il suo debutto viene rimandato a causa di uno stiramento all’inguine, che lo terrà fuori per un ulteriore mese. L’esordio arriva finalmente il 28 febbraio nel derby contro il Torino entrando al minuto 68 al posto di Enzo Barrenechea. Il ‘Polpo‘ scende in campo anche contro la Roma ma nella partita seguente con il Friburgo non viene convocato per un ritardo alla convocazione in ritiro. Successivamente nella seduta di rifinitura prima della sfida contro la Sampdoria accusa un dolore agli adduttori mentre calcia delle punizioni e resta ai box per altri 30 giorni.
Il periodo negativo sembra alle spalle e Pogba trova continuità disputando alcune partite di Serie A, Coppa Italia ed Europa League. Il 14 maggio si gioca Juventus-Cremonese e l’allenatore Massimiliano Allegri schiera Paul titolare per la prima volta ma la partita si trasforma in un incubo: al 24′ si ferma per l’ennesimo infortunio muscolare e abbandona il terreno di gioco in lacrime. Gli esami strumentali evidenziano una lesione di basso grado del retto femorale della coscia sinistra e la stagione può considerarsi conclusa. Tra problemi fisici e vicende extracalcistiche l’annata 2022/23 termina con appena 161 minuti giocati.
Paul è determinato a ripartire al meglio in vista della nuova stagione ma nulla va per il verso giusto: come accaduto nell’anno precedente, il centrocampista è costretto a saltare gran parte della preparazione estiva a causa di ulteriori infortuni. Il francese riesce comunque a recuperare per la prima giornata di campionato (Udinese-Juventus) ma resta in panchina per tutto il match, per poi disputare 52 minuti totali nelle sfide contro Bologna ed Empoli, fermandosi successivamente per un lieve sovraccarico del muscolo semimembranoso della coscia destra.
La vera mazzata arriva però l’11 settembre 2023, quando l’ANSA rivela che Pogba è risultato positivo al testosterone in un controllo antidoping effettuato al termine di Udinese-Juventus del 20 agosto. Il calciatore viene sospeso in via cautelare: “Il Tribunale Nazionale Antidoping comunica che, in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, ha provveduto a sospendere in via cautelare l’atleta Paul Pogba per violazione degli articoli 2.1 (la presenza di una sostanza vietata o dei suoi metaboliti o marker nel campione biologico dell’atleta) e 2.2 (uso o tentato uso di una sostanza vietata o di un metodo proibito da parte di un atleta). Sostanza riscontrata: metaboliti del testosterone di origine non endogena”.
Il calciatore aveva comprato un integratore negli Stati Uniti, dove le regole sul doping sono differenti, e lo aveva assunto su consiglio di un medico amico estraneo alla Juventus (“L’errore è stato non controllare ciò che mi ha dato un professionista. Io come tanti giocatori ho un cuoco, un preparatore e un fisioterapista personale. Non è una questione di leggere meglio l’etichetta, mi sono fidato perché me lo aveva dato un professionista”). Le controanalisi, inizialmente fissate il 20 settembre e slittate al 5 ottobre, confermano la positività ma non si tratta di testosterone sintetico bensì di DHEA (deidroepiandrosterone, noto anche come “ormone della giovinezza“), vietato dalla WADA (World Anti-Doping Agency) da circa un decennio.
A inizio dicembre la Procura antidoping chiede 4 anni di squalifica e 5.000 euro di multa per Pogba e il 29 febbraio il Tribunale Nazionale Antidoping accoglie ufficialmente la richiesta: “Ritengo che il verdetto sia errato. Sono triste, scioccato e con il cuore spezzato perché tutto ciò che ho costruito nella mia carriera da giocatore professionista mi è stato portato via – il duro comunicato di Paul su Instagram -. Non ho mai assunto consapevolmente o deliberatamente alcun integratore che violi le norme antidoping. Come atleta professionista non farei mai nulla per migliorare le mie prestazioni utilizzando sostanze vietate e non ho mai mancato di rispetto o imbrogliato gli altri atleti e sostenitori di nessuna delle squadre in cui ho giocato o affrontato. In seguito alla decisione annunciata oggi presenterò ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport“.
Il 7 ottobre 2024 arriva la decisione del TAS, che accoglie il ricorso di Pogba e riduce la squalifica da 4 anni a 18 mesi e cancella anche la multa: “Il TAS ha basato la sua decisione sulle prove e sulle argomentazioni legali addotte secondo cui l’assunzione da parte del Sig. Pogba di DHEA, la sostanza a cui è risultato positivo, non era intenzionale ed era il risultato di un’errata assunzione avendo preso un integratore prescrittogli da un medico in Florida. Al signor Pogba erano state date rassicurazioni sul fatto che il medico, il quale aveva affermato di curare diversi atleti statunitensi e internazionali di alto livello, era ben informato e sarebbe stato consapevole degli obblighi antidoping di Pogba. Il TAS ha stabilito, tuttavia, che il signor Pogba non era esente da colpa e che, in quanto calciatore professionista, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione“.
Paul potrà quindi tornare in campo dall’11 marzo 2025: “Finalmente l’incubo è finito – la gioia del francese su Instagram -. Non vedo l’ora che arrivi il giorno in cui potrò inseguire di nuovo i miei sogni. Ho sempre affermato di non aver mai violato consapevolmente le norme dell’Agenzia mondiale antidoping quando ho preso un integratore alimentare prescrittomi da un medico, cosa che non influenza o migliora le prestazioni di un atleta. Questo è stato un periodo estremamente angosciante della mia vita perché si era interrotto tutto ciò per cui ho lavorato così duramente. Grazie ancora per tutto l’amore e il supporto, non vedo l’ora di tornare in campo“.
Futuro lontano dalla Juventus: Thiago Motta e Giuntoli chiudono la porta
Il countdown verso il ritorno in campo è ufficialmente partito ma il futuro di Paul Pogba resta un rebus. Il calciatore è legato alla Juventus da un contratto fino al 30 giugno 2026 e punta alla permanenza in bianconero almeno fino alla scadenza dell’accordo: “Io voglio farmi trovare pronto per giocare con la Juventus. Ora sono un giocatore bianconero e nella mia testa c’è soltanto questo. Io voglio giocare nella Vecchia Signora, punto a essere il migliore e sono disposto a rinunciare anche a dei soldi pur di restare”.
La società bianconera però non sembra dello stesso avviso ed è al lavoro per la risoluzione del contratto. In conferenza stampa l’allenatore Thiago Motta ha snobbato Pogba e ne ha parlato al passato: “Per quanto mi riguarda è stato un grande giocatore”. Anche il Football Director Cristiano Giuntoli ha chiuso la porta al francese: “La nostra posizione è molto chiara. Paul è stato un grande giocatore ma è fermo da molto tempo – dice ai microfoni di Sky Sport –. Ora la squadra è al completo”.
In attesa di una decisione definitiva Pogba sta lavorando duramente per dimenticare il fallimento della seconda avventura in bianconero e provare a convincere la società. Lo spiraglio è davvero minimo ma, come scriveva la Juventus nel comunicato del 16 luglio 2022, “in un angolo del cuore c’è sempre una piccola speranza di rivedersi“.