Lazio, Lotito: “Lo scorso governo non ha dato sostegno allo sport. Milinkovic e Luis Alberto? Voglio trattenerli”

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Claudio Lotito - Foto Antonio Fraioli

Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato soprattutto in veste di senatore di Forza Italia. Il patron romano ha trattato diversi argomenti tra cui il sostegno economico che il nuovo governo Meloni ha voluto dare alle squadre di Serie A, duramente colpite dal periodo del Covid.

Le dichiarazioni di Lotito

Ecco le parole di Claudio Lotito sull’aiuto alla Serie A, sugli stadi e sulla riforma dei campionati.

Rateizzazione con la legge di bilancio
“Siamo intervenuti per risolvere il problema e credo sia stata trovata una soluzione ragionevole grazie all’impegno di Forza Italia, del presidente Berlusconi e di tutto il governo che, con il premier Meloni, ha garantito a tutto lo sport italiano gli strumenti per poter contrastare una crisi dovuta all’emergenza Covid  e aggravata dal caro bollette”.

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Claudio Lotito – Foto Antonio Fraioli

“Gli esecutivi precedenti, quello Conte e Draghi, avevano dato risorse minime allo sport italiano mentre, al contrario, il mondo del cinema ha ricevuto a sostegno un miliardo a fondo perduto. E credo che la chiusura di un cinema non arrechi più danni della chiusura di uno stadio, di un palazzetto o di una piscina anche per i riflessi sociali ed economici che ne determina”.

L’aiuto alla Serie A
“Il compromesso finale, senza alcun danno per la collettività, prevede una rateizzazione che riguarda solo Iva e Irpef in 60 rate con il pagamento immediato del 3% di sanzione sull’intero ammontare e delle prime tre rate immediate, per un valore di circa il 20% complessivo della somma da restituire. E chi si è opposto al provvedimento dovrebbe ammettere che ha tentato di affossare lo sport per difendere gli interessi di pochi e non l’interesse di tutti. Anche soggetti che avrebbero dovuto tutelare lo sport non l’hanno fatto”.

Renzi lo ha considerato un regalo
“Nessun regalo, fare demagogia è facile, ma le questioni in campo sono serie e con serietà andavano affrontate. Il premier ha giustamente spiegato e difeso le misure adottate, sfidando le strumentalizzazioni. E devo ringraziare il presidente Berlusconi per la sua sensibilità sui temi dello sport, più volte dimostrata in tutti questi anni e anche in questa occasione. E con lui tutto il gruppo di Forza Italia e la capogruppo Ronzulli per aver lavorato per risolvere questa problematica. Non c’è nessun aiuto a fondo perduto, neanche un euro. Non c’è nessun regalo”.

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“Tutto verrà versato nelle casse dello Stato, addirittura con una maggiorazione del 3%. La sospensione di quei versamenti aveva come logica conseguenza la loro rateizzazione. Il pagamento in 60 rate è già previsto per tutti i contribuenti che non hanno pagato. Ma la situazione in questo caso era diversa. Perché le società sportive non sono state inadempienti e morose”.

Gli stadi
“La prima richiesta da fare allo Stato? Gli stadi. Siamo il Paese della burocratizzazione. Perché non pensare a un sistema commissariale centrale che prescinda da interessi particolari e corporativi del territorio?”.

Sull’impianto del Flaminio
“No, nessun interesse di parte. Questa del Flaminio è una delle ipotesi che mi è stata prospettata. Bisogna trovare il giusto compromesso dal punto di vista tecnico, strutturale e normativo: ci stiamo lavorando con tutte le istituzioni preposte. L’acquisizione sarebbe la cosa più semplice, ma è chiaro che quello stadio parte da 16-18mila posti considerando le norme per la sicurezza. E invece per essere fruibile serve uno stadio da 45-50 mila, con la copertura e con i parcheggi e un intero sistema di mobilità”.

La riforma dei campionati
“A una visione complessiva generale che prevalga sugli interessi corporativi. Ogni lega deve avere un’organizzazione, un’identità e una mission. Devono esserci dei criteri minimi e massimi: ma secondo lei è possibile che in Serie A ci siano società che non hanno un centro sportivo di proprietà? In tutte le categorie bisogna dotarsi di strutture adeguate e ci devono essere degli obblighi economici”.

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Sergej Milinkovic-Savic e Marcos Antonio – Foto Antonio Fraioli

Il calciomercato della Lazio

In veste di presidente della Lazio invece, Lotito ha rilasciato delle dichiarazioni anche al Messaggero. Il tema più caldo in casa biancoceleste, è rappresentato dal futuro di Milinkovic-Savic e di Luis Alberto. Il primo è forse il giocatore chiave della rosa allenata da Maurizio Sarri ed è cercato insistentemente dalla Juventus. Il secondo invece, ha espressamente richiesto la cessione per far ritorno in Spagna. Ecco le parole del patron Lotito.

Su Luis Alberto
“Non ho nessuna intenzione di cederlo in prestito, nemmeno con diritto di riscatto”.

Su Milinkovic-Savic
“Contatti per il rinnovo? Appena rientrerò da Cortina li riprenderò. Voglio parlare con Sergej, guardarlo negli occhi e capire davvero cosa vuole fare in futuro e quanto ama la Lazio. Per me è un campione assoluto, non è in vendita e non ho chiamato la Juve per inserirlo in nessuna trattativa di mercato”.