11 partite disputate e in Ligue 1 c’è già un padrone. Il solito potremmo dire. Troppo abissale la distanza, infatti, fra PSG e le altre squadre per poter auspicare e parlare di un campionato aperto e combattuto. In Francia si gioca per arrivare secondi.
Da quando lo sceicco Nasser Al-Khelaifi è diventato la guida economica, la squadra parigina in patria non ha avuto quasi mai rivali. Unica eccezione rappresentata nella stagione 2016-17 dal Monaco di Bernardo Silva, Falcao e di quel Mbappè che oggi fa battere i cuori dei tifosi parigini. Strapotere tecnico ed economico. C’è assoluta necessità di trovare un anti Paris Saint Germain.
L’undicesima giornata
L’undicesima giornata presentava tanti spunti e molte partite importanti. Fin dal venerdì, giorno in cui si sono sfidate Nantes e Monaco. La prima, vera e propria sorpresa di questo inizio di stagione, sperava di potersi confermare immediatamente dietro al Paris Saint Germain e mantenere le distanze dal Lille; i monegaschi avevano l’assoluto bisogno di ottenere una vittoria che li ha, di fatto, rialzati e rilanciati in chiave corsa Champions. Sabato, invece, è stato il turno del Lilla che ha rifilato un sonoro 3-0 ad un opaco Bordeaux, candidandosi a recitare il ruolo di prima dopo il PSG.
Domenica è stato il turno del Lione di Rudi Garcia che ha battuto 2-0 un Metz relegato ai bassi fondi grazie alle reti del talento olandese Depay e del promettente attaccante francese Moussà Dembèlè, di cui sentiremo certamente parlare.
Tra le altre partite bisogna sottolineare il momento totalmente negativo del Nizza, sconfitto a Strasburgo, e che si trova adesso sorprendentemente immischiato nella parte bassa della classifica e la terza vittoria consecutiva del Brest che si proietta, vuoi anche per una classifica cortissima (chiaramente Paris a parte), attaccato al treno Champions. Treno che spera di non perdere l’Olympique Marsiglia, che ieri, in una delle classicissime del campionato, ha dovuto soccombere ad un nettamente superiore Paris che ancora di più ha legittimato il primato scavando un solco con le altre.
Manifesta superiorità
Se qualcuno volesse sottolineare quanto la disponibilità economica possa essere alla base dei successi sportivi basterebbe inquadrare il caso del Paris Saint Germain in Francia. Troppo ampio il distacco economico con le altre che è poi diretta conseguenza del dislivello tecnico in campo. Gente come Neymar, Di Maria, Cavani, Thiago Silva e per ultimo Mauro Icardi (potremo continuare) può permettersela, in Francia, solo lo sceicco Al-Khelaifi. Squadra costruita chiaramente non solo per giganteggiare in patria, ma soprattutto per poter ottenere prestigiosissimi risultati europei, in Champions, che tardano però ad arrivare. Sono passati tanti allenatori e campioni da sotto la Tour Eiffel, ma nessuno ha ancora portato quello che tutti i tifosi parigini si aspettano: la coppa delle grandi orecchie. La squadra ha avuto sempre difficoltà ad approcciarsi nel panorama europeo, uscendo molto spesso tra gli ottavi e i quarti di finale, e dovendosi accontentare degli ovvi successi nazionali.
Quest’anno l’ennesimo sforzo economico sul mercato è stato fatto. Diallo, Gueye, Sarabia, Keylor Navas, Herrera, e il prestito di Icardi hanno impreziosito una rosa eccellente, che punta a prendersi il potere in Europa. Chissà, forse, sarà l’anno buono…