Tutti quanti, milanisti e non, devono aver notato l’evidente involuzione di Piatek avuta dopo la splendida stagione disputata l’anno scorso. Arrivato a Genoa l’8 giugno 2018, dimostrò subito un ottimo feeling con la porta, diventando imprescindibile per Ballardini. Esordisce con la maglia ligure l’11 agosto 2018, segnando un poker in Coppa Italia contro il Lecce. È questo il momento in cui si inizia a parlare del centravanti polacco, i cui primi e unici cinque mesi a Genova sono meravigliosi. Timbra il cartellino con la prima maglia italiana per ben 19 volte in 21 gare.

Il passaggio al Milan
Dopo la sosta natalizia viene acquistato dal Milan per far dimenticare ai tifosi la delusione Higuain, fortemente voluto da Sarri al Chelsea. Preziosi lo vende infatti ai rossoneri per ben 35 milioni di euro, rimpiazzandolo con Sanabria. Non sarà più lo stesso Genoa di prima senza il “pistolero” che continua comunque a segnare anche in quel di Milano. Esordisce contro il Napoli in Serie A, senza però riuscire a sbloccare una partita scialba finita 0-0. Tre giorni dopo sancirà invece la vittoria per 2-0 con sua doppietta proprio contro gli uomini di Ancelotti valevole per i quarti di Coppa Italia. Concluderà la stagione, tra Liguria e Lombardia, a quota 30.

La maledizione della numero 9 e i problemi con Gianpaolo
Quest’anno la musica sembra invece totalmente diversa. La semplice e scherzosa scaramanzia del passaggio alla numero 9 sembra infatti attualmente preoccupare davvero i tifosi del diavolo. Nessuno dopo Inzaghi è riuscito a fare benissimo con questo numero, nemmeno un calciatore come Higuain. La paura è che dunque ci sia davvero una sorta di “incantesimo” che faccia bloccare chi porti questo numero dietro la schiena.
Nella stagione 2019/2020 ha finora segnato solo 3 gol, dopo una preseason non delle migliori in cui non ha trovato nemmeno una rete. Le cause possono essere sicuramente diverse. Alcuni ritengono che la stagione scorsa sia stata un mero “fuoco di paglia”, encomiando addirittura il presidente del Genoa per averci visto lungo. A detta di questi tifosi, dunque, Piatek non è forte come si credeva all’inizio e quella precedente deve essere stata solo una di quelle annate in cui tutto gira bene e in cui si va al gol anche fortunosamente.
È sicuramente presto per prendere una posizione così forte e decisa, ne sono certi quanti invece ritengono che il polacco stia pagando delle colpe non solo sue. Non è mai entrato nel migliore dei modi negli schemi di Giampaolo che richiedevano tempo e dedizione perché poi diventassero dei veri e proprio automatismi. Il calcio dell’ex Samp è sempre stato infatti complesso e meccanizzato. Non entrato subito in condizione, Piatek deve aver trovato difficoltà nell’assimilare i nuovi concetti come palesato anche nelle amichevoli estive.

Da Giampaolo a Pioli
I scarsi risultati e la bassa capacità di manifestare in campo il credo calcistico dell’allenatore hanno poi spinto come sappiamo all’esonero del mister stesso. Nonostante ciò, la musica non sembra essere cambiata nemmeno con Pioli. Con l’ex Fiorentina il bomber perduto è andato a segno solo una volta in 5 partite disputate. Dare una risposta definitiva sul perché dell’involuzione di quello che sembrava essere uno dei crack del panorama calcistico europeo non è facile.
C’è da dire che anche i grandi attaccanti hanno avuto difficoltà (si pensi a Dzeko con la Roma) e molto spesso basta un gol per farli risvegliare. I tifosi del Milan devono saperlo e sperano che possa davvero essere solo una questione mentale. La squadra tutta sta affrontando un momento difficile e anche altri perni della rosa stanno rendendo molto meno dell’anno scorso. È una problematica che tocca anche Suso, Romagnoli e Calabria per fare dei nomi e forse solo quando tutti i giocatori riusciranno definitivamente a seguire il nuovo tecnico si potrà vedere qualche miglioria. C’è sicuramente bisogno di tempo ma il Milan ha l’uomo adatto in panchina e i giusti giocatori per risollevarsi.

Come tornare ad essere il temutissimo “Pum Pum”
Solo remando tutti nella stessa direzione e consapevoli nelle proprie forze, Piatek e compagni potranno tornare a regalare gioie ai propri supporters. Forse basta una grande vittoria, un gol allo scadere o un episodio fortunoso a favore a catalizzare una risalita comune. Solo quando il Milan tutto ingranerà la marcia e riuscirà a trovare un buon filotto di risultati potremo capire molto di più sul nove rossonero.
Se le prestazioni della squadra miglioreranno ma il polacco continuerà su questi livelli allora forse si potrà mettere in discussione la sua effettiva bravura. In questa fase complessa della stagione maturare una sentenza definitiva sulla sua caratura resta difficile. L’unica cosa certa è l’impossibilità di definirlo fuoriclasse come fatto da molti l’anno scorso: se vuole dimostrare di esserlo deve caricarsi sulle spalle i suoi compagni e farli rialzare. Al momento non lo sta facendo, dimostrando fin qui di essere sicuramente un ottimo giocatore che deve però lavorare ancora molto per spiccare definitivamente il volo, proprio come la sua squadra.
