È stato nel mirino di mezza Serie A durante il calciomercato estivo, adesso Emerson Palmieri, dopo il trasferimento al Lione, torna a parlare ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Il terzino ex Chelsea si è soffermato sul mancato accordo con il Napoli e sulla situazione della nostra nazionale italiana. Ecco l’intervista intera rilasciata dall’italo-brasiliano:
L’Italia e l’alternanza con Spinazzola:
“Stiamo crescendo, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra. E’ normale l’entusiasmo, ma i due pareggi di qualificazione ci ricordano che niente è scontato. Solo il lavoro duro ripaga”.
“La concorrenza con Spinazzola? Sinceramente, è già un onore far parte di questo gruppo, dei migliori italiani, di portare la maglia della Nazionale. La concorrenza con Spinazzola è sempre stata sana e positiva. All’inizio giocavo più io, poi Leonardo è diventato titolare e ha fatto un Europeo strepitoso. Quando purtroppo si è fatto male, ho dato il mio contributo. Ma la forza di quest’Italia è il gruppo unito, che viene prima di tutto, con la mentalità di battersi su ogni pallone per vincere, indipendentemente da chi va in campo”.

Il mistero del mancato trasferimento al Napoli:
“Dopo l’Europeo volevo giocare con continuità, sentirmi importante. Al Chelsea avevo poco spazio e Mancini mi ha detto che ai miei livelli si deve stare sempre in campo. Ho parlato con Spalletti e dato il mio accordo al Napoli. Non so perché non si è fatto. Il Lione mi ha presentato un bel progetto e in due o tre giorni ho deciso. Credo di aver fatto un’altra scelta giusta. C’è un gruppo giovane e unito. E i brasiliani Paquetà, Guimaraes, Mendes, Henrique, mi hanno aiutato ad ambientarmi subito”.