La rivoluzione della Juventus, con l’avvento di Andre Pirlo, ha coinvolto si da subito Blasie Matuidi che, in conformità con il volere della società, ha scelto di lasciare i bianconeri e intraprendere una nuova sfida, direzione America e Miami. Un addio voluto da entrambe le parte, del quale il Campione del Mondo, ne ha parlato ai microfoni francesi de L’Equipe’.
“Sarri timido, ma grande uomo”
Due stagioni in bianconero, due campionati conquistati e molti molti rammarici, sopratutto nel panorama europeo della Champions Legaue. L’esperienza di Matuidi alla Juventus, iniziata nell’agosto del 2017 prelevato dal PSG, si è conclusa con la risoluzione contrattuale, dopo un anno con più ombre che luci per i bianconeri. Il francese ha dichiarato di aver avuto il primo sentore di lasciare l’Italia e Torino nel periodo in cui lui stesso è stato positivo al coronavirus: “Essere stato uno dei primi giocatori ad essere positivo al Covid-19 mi ha fatto riflettere. Il legame con la mia famiglia, dopo due mesi chiuso in casa con loro, si è rafforzato come non mai durante la mia carriera e, nonostante stessero bene in Italia, mi sono detto: cosa è meglio per loro? Forse era il momento di cambiare direzione“.
Matuidi ha poi continuato: “A gennaio mi aveva contattato l’Inter Miami ma io ero convinto di continuare alla Juve. Poi a fine giugno si sono rifatti vivi e allora a luglio mi sono incontrato con la dirigenza juventina e gli ho chiesto di risolvere il mio ultimo anno di contratto. Non ho parlato con Pirlo, per quel che ne so a quei tempi non c’era in ballo un cambio allenatore”.
Dall’esperienza alla Juventus il francese porta con se tanti ricordi, e sopratutto il privilegio di aver giocato con, a suo dire, il più forte: “Ho giocato con Neymare, Mbappé, Griezmann e Ibrahimovic ma il più grande di tutti è Cristiano Ronaldo, mai visto uno lavorare così, con lo spirito di voler essere sempre il più grande”. Sulla stagione, appena chiusa, e su Sarri invece, Matudi ha le idee chiare: “Mai avuto problemi con Sarri, è uno che lavora molto sulla tattica. Penso sia una persona molto timida, non va necessariamente incontro agli altri. Ma durante la mia positività mi ha colpito: mi ha chiamato tutti i giorni per sapere come stavo, ho scoperto l’uomo“.
Ora il presente si chiama MLS e Miami Inter, squadra di cui è proprietario un certo David Beckham. Anche su questo, l’ex PSG e Juventus, ha pochissimi dubbi a riguardo della esperienza che ha deciso di intraprendere: “Beckham mi ha detto di essere felice, è un onore giocare per l’Inter Miami. E non vado lì come turista ma per giocare a calcio, quanto è stato bello riscoprire il campo dopo essere guarito dal coronavirus. Ho parlato con Deschamps, sono consapevole che questa scelta possa complicare le convocazioni con la Francia. Non chiudo la porta ma bisogna essere realisti, rimango comunque a disposizione”.