Una sessione di mercato faraonica per il Milan non è valsa i risultati attesi.
Allora Fassone e Mirabelli sono ancora a lavoro per puntellare l’organico, cercando di dargli una solidità che è ancora sensibilmente latente. Ci sono nomi nuovi per ogni reparto, per assecondare le richieste di Montella al quale è stata rinnovata la fiducia.
LA DIFESA: SI PENSA AD OGBONNA E DONATI
L’arrivo di Bonucci è stato tanto discusso, quanto dal dubbio impatto. Per questo i rossoneri starebbero sondando due nomi. Il primo è quello di Angelo Ogbonna.
Il centrale di difesa è titolare in un West Ham che deve ripartire dopo l’esonero di Bilic. Il suo ingaggio è pari a 2.5 milioni di euro e non è da escludere che un’offerta congrua possa permettergli di tornare in Serie A, dopo l’esperienze con Torino e Juventus.
Il Corriere dello Sport poi, riporta come Mirabelli stia sondando il terreno per Giulio Donati. Il terzino, ormai 27enne, ha maturato tanta esperienza in Bundes Liga tra Bayer Leverkusen e Mainz. Dopo il suo passato sulla sponda nerazzurra di Milano, un’operazione low cost potrebbe riportarlo in Italia per fare “quantità” nel pacchetto arretrato del Milan.
REPARTO OFFENSIVO: OKAKA LOW COST, SUGGESTIONE WILLIAN
Assieme a Donati, è ancora il Corriere dello Sport a scrivere dell’interessamento per Stefano Okaka. L’attaccante del Watford in questa stagione ha collezionato soltanto due presenze. La sua ricerca di spazio, unita alla necessità di dare delle soluzioni alternative per Montella, potrebbero rendere concreta la trattativa.
Oltre all’italiano ex Roma poi, c’è anche un’idea più suggestiva: Fassone pensa a Willian. L’esterno offensivo brasiliano, secondo quanto riportato da Calciomercato.it, potrebbe essere sacrificato dal Chelsea per puntare Lucas Moura del PSG. Il Milan potrebbe approfittare della situazione nel momento in cui i Blues dovessero accettare l’ipotesi di un prestito con diritto o obbligo di riscatto.
Tutte queste ipotesi poi, andranno ovviamente valutate anche in virtù dei risultati sul campo ed anche in base alle cessioni che dovranno necessariamente essere effettuate, quanto meno per far fronte al famigerato Fair Play Finanziario.