Il mondo del calcio, nella settimana corrente, ha potuto festeggiare un’impresa titanica, sotto tutti i punti di vista, quella della nazionale di San Marino. I Titani, per l’appunto, hanno ottenuto la loro prima storica promozione in Nations League nel gironcino della Lega D con Gibilterra e Liechtenstein, registrando un record clamoroso per una squadra che, fino a quel momento, aveva messo a referto più sconfitte che altro. Ma i ragazzi di Roberto Cevoli non sono i soli ad aver fatto festa nell’ultima settimana. Anche la Moldova ha vinto il suo raggruppamento di Lega D venendo promossa, per la prima volta nella sua storia, nella categoria superiore. Un trionfo per tutto il calcio moldavo, decisamente fuori dai radar dei campionati europei di spicco. Esattamente, però, com’è strutturato il massimo torneo calcistico nelle terre della Transnistria? In questo articolo ci tufferemo nei meandri del football meno seguito, probabilmente, dell’est Europa: dalla nazionale ai club, passando per la struttura del suo massimo torneo.
Moldova come San Marino
Rispetto alla nazionale di San Marino, la Moldova vanta qualche vittoria in più nell’almanacco sportivo, ma sempre limitate a numeri che possono essere contati mediante le dita di una mano. Difatti, in 33 anni di storia, i rossoblù non hanno mai partecipato ad alcuna manifestazione sportiva di carattere continentale o mondiale, terminando i propri gironi di qualificazione nei bassifondi delle graduatorie. Ne consegue il fatto che il primo posto nell’ultima edizione della Nations League nel girone 2 di Lega D sia il traguardo migliore in assoluto raggiunto dalla nazionale moldava, seppur contro squadre di modesto livello come Malta e Andorra. Un trionfo festeggiato alla grande in patria, considerato anche il livello del calcio in quel territorio, certamente non di rilevanza tale da occupare una posizione elevata nel ranking FIFA delle competizioni per club. Insomma, una boccata d’ossigeno puro per un popolo che, nella sua storia, non ha mai avuto grosse opportunità di far festa.
Il campionato moldavo
La Super Liga nasce ufficialmente nel 1992, un anno più tardi rispetto agli albori della nazionale, donando alle squadre appartenenti al territorio un campionato tutto loro. Precedentemente, per la cronaca, i club moldavi prendevano parte al campionato sovietico. Il format è lo stesso di molti altri tornei europei per club, vale a dire composto da due fasi. La prima riguarda il classico girone all’italiana fatto di 14 giornate di andata e ritorno, per un totale di 24. Successivamente, le prime 6 classificate si riaffrontano in un nuovo mini-torneo di 20 partite, ripartendo da zero punti, con l’obiettivo di decretare il campione di Moldavia e i partecipanti alle varie coppe europee. Le ultime due della graduatoria della prima fase, invece, si uniscono alle prime due del torneo cadetto per sfidarsi con l’obiettivo di mantenere la categoria. Il periodo in cui si gioca va da luglio fino a maggio, coprendo quasi un intero anno a causa della maxi pausa di quasi due mesi in inverno per le condizioni metereologiche proibitive.
Le squadre
Come già introdotto nel paragrafo precedente, sono 8 le squadre partecipanti alla Super Liga. La più titolata, e anche più nota a livello europeo, è lo Sheriff Tiraspol, apparsa in più occasioni nella fase a gironi sia di Champions League che di Europa League affrontando, tra l’altro, due italiane come Inter e Roma e riuscendo nell’impresa di battere il Real Madrid al Bernabeu 3 stagioni fa. Il club giallonero vanta ben 21 campionati moldavi e 12 coppe nazionali, ma si è dovuto arrendere nell’ultima edizione al più modesto Petrocub Hincesti, società che non aveva mai trionfato nel torneo prima di allora. Per i biancoblù, dunque, si è presentata la possibilità di prender parte ai primi turni qualificatori dell’attuale edizione della Coppa dei Campioni, venendo poi eliminata dall’Apoel Nicosia. Il cammino europeo, comunque, sta andando avanti nella fase campionato di Conference League dove, al momento, la squadra è ancora ferma a zero punti.
La Moldavia: una realtà esotica, mai presa in considerazione prima d’ora, con un popolo che, finalmente, può sorridere dopo 30 anni di anonimato.