Napoli, De Laurentiis: “Serie A falsata, Italia al 95% collusa. Koulibaly? Se il City non ci parla…”

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Il solito Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli ha chiuso il ritiro di Castel di Sangro con una conferenza stampa in cui ha toccato svariati temi.

Le dichiarazioni di De Laurentiis

Sul ritiro.
“Qui in Abruzzo abbiamo trovato varie eccellenze. Quando si è in ritiro la programmazione è veloce, ci sono cambiamenti, il mercato che scorre in parallelo. Si è molto compressi ognuno nel suo ruolo. Devo dire che grazie a Marsilio e Caruso il nostro allenatore ha trovato questo posto ‘sensational’. Abbiamo trovato serenità grazie a una grandissima attività protettiva e ringrazio il Sindaco e le Forze dell’Ordine, ma anche Marsilio: la Nazionale questa sera giocherà a porte chiuse, mentre noi oggi faremo la seconda partita a porte aperte. Questo grazie a Marsilio che in tutta sicurezza ci fa essere lungimiranti per la riapertura degli stadi. A me piacerebbe dire ‘Il Napoli non scende in campo’. Io ce l’ho con la UEFA. Mi auguro che quando i giocatori rientreranno non saranno positivi al coronavirus, altrimenti saranno guai per la UEFA e io procederò con i fatti, con gli avvocati”.

Sui rimpianti.
“Non ho rimpianti qui a Napoli e i giorni più belli sono tutti quelli in cui ho vissuto quest’avventura. Purtroppo nel mondo del calcio ci sono molti vecchi e in Italia purtroppo la cultura la si lascia sempre a casa”.

Sulla Serie A.
“L’obiettivo è la sopravvivenza. In un contesto di campionato falsato noi sopravviviamo. Quando tornerà serio e non traumatizzato dalla stupidità di molti faremo progetti. Non sappiamo ancora se sarà un campionato normale o Gravina avrà la forza di modificare in play-off, play-out. L’italiano ama molto la chiacchiera, autocelebrarsi, però non ha mai le palle per attuare il proprio pensiero”.

Sul futuro di Koulibaly.
“Il Manchester City sostiene che non può parlare direttamente con noi per il problema di Jorginho. Quindi come negoziare serenamente la cessione del giocatore?”.

Sul pubblico al San Paolo.
“Apertura ai tifosi contro il Pescara? Più importante aspettare il campionato contro il Genoa”.

Sulla situazione economica.
“Viaggio in futuro con una perdita tra i 250 e i 300 milioni di euro”.

Sul settore giovanile.
“Le cantere sono difficili. Se hai un giocatore di 17 anni lo mandi a giocare in B, mica in prima squadra a bruciarsi. Questo discorso delle cantere lo coltivavo all’inizio. Si tratta di un territorio difficile. I genitori appena riescono vanno subito al nord, questo è un Paese di delinquenza. Preferisco trovare un giocatore del Verona e pagarlo 30 milioni. Voi vedete che ciò che va bene per Juve e Inter sia utile anche per noi. Non ho 450 milioni di debiti, non ci raccontiamo le favolette”.​

Sugli ultimi allenatori.
“I giocatori vengono sempre riplasmati dagli allenatori di turno. Tutto ciò che aveva insegnato Sarri, Ancelotti lo ha completamente cancellato. Gattuso che ha riutilizzato il 4-3-3 in maniera diversa ha trovato concrete difficoltà per trovare i risultati”.

Sul futuro di Fabian Ruiz.
“Non ho notizie di richieste per lui. Da quando è arrivato è appetito”.

Sul rapporto con Radio Kiss Kiss Napoli.
“La mia querelle con la radio era per i due editori perché ho detto che ci metto tanto, spendo tanto e io devo avere la violenza di non mandare in onda nazionalmente il ritiro, le interviste. Se mi chiedi di fare un’intervista a Osimhen lui è un giocatore che è sulla bocca del mondo e non devo arrivare solo a chi ascolta in Campania. Sono tre anni che batto su questo chiodo, allora non potete essere da Napoli. Potete fare solo la radio ufficiale di una squadra di Serie B. Se fanno così allora le nostre strade si dividono qui, ma io non ce l’avevo con i giornalisti. Io comunque non ho lasciato Los Angeles per una provinciale, voglio un seguito internazionale delle conferenze”. 

Sul lavoro in ritiro.
“Voto 10 e lode finora a Gattuso e la squadra. Sono partiti 13 giocatori con le nazionali. Il problema è molto semplice: se Gattuso avesse avuto tutti quanti qui, il 19 non ce ne sarebbe stato per nessuno. Chiunque avremmo incontrato”.

Sul 4-2-3-1.
“Vi siete intestarditi con questo modulo, ma è allo studio con il 4-3-3. Vanno valutate diverse cose ed è difficile poter optare per una tipologia di gioco o un’altra. I moduli non servono a niente, un allenatore bravo lo modifica a gara in corsa”.

Sulla nuova stagione.
“Il campionato quest’anno se non ripartirà a porte aperte sarà falsato. Prima si facevano i sorteggi a convenienza, con la partecipazione di qualche persona compiacente così da fornire determinati calendari poco onesti. L’Italia al 95% è collusa e non mi meraviglierei di altro. Quest’anno il campionato è falsato, se non si riapriranno gli stadi, se si rompono i giocatori, se si gioca ogni tre giorni sarà super falsato. In caso di infortuni ci divertiremo con gli avvocati”.