Il Napoli non sta vivendo un grande momento, e il presidente Aurelio De Laurentiis lo sa. In questi giorni di sosta per le nazionali, si è parlato spesso e volentieri del futuro in bilico di Rudi Garcia, ma a spegnere qualsiasi pettegolezzo ci ha pensato lo stesso patron azzurro in conferenza stampa. Parecchi sono stati gli argomenti trattati: dall’allenatore a Giuntoli, passando per Osimhen.

La conferma di Garcia
“Ho la colpa di essere stato assente, mi dedicherò al Napoli da qui alla fine del campionato. Sono tornato e sono vicino alla squadra per darle serenità e la certezza che noi ci siamo. Noi siamo il Napoli. Dopo la sconfitta con la Fiorentina ho letto di tutto. Nella vita si possono avere dubbi e va valutato il proprio operato, se c’è stato qualche errore me ne prendo la responsabilità . Ma da qui a dire di cambiare l’allenatore… Ho teso la mano a Garcia, gli ho detto di andare avanti e di non preoccuparsi. Anche lui ha capito che le cose non andavano. Tutti fanno errori, mi auguro che non si ripetano più e da noi avrà supporto. Un cambio di guida tecnica è sempre traumatico e poi non ci sono in giro tanti allenatori che praticano il 4-3-3 con la difesa alta, come successo con Sarri e Spalletti. Tutti i calciatori sono con Rudi Garcia. Le reazioni? Ho parlato alla squadra ad uno ad uno. L’allenatore ha il diritto di fare le sue scelte. Chi ci ricasca prende le multe che fin qui non ha preso”.
Il pettegolezzo Conte
“Non voglio domande al riguardo, sarebbe un’azione di disturbo. Ho fatto con lui una vacanza anni fa alle Maldive, c’era anche la sua famiglia e da quel momento abbiamo mantenuto i rapporti. Mi sento ancora con Mazzarri, Ancelotti, Benitez, Reja… Il resto è solo un pettegolezzo che demolisce chi oggi è incaricato di allenare la squadra e che mi infastidisce”.
L’umore di Osimhen
“Non sono mai stato non sereno nei confronti di Osimhen, ma si è sempre in due in queste cose. Io sono rimasto lo stesso, se il suo umore è cambiato non posso farci nulla. Se dopo una stretta di mano le cose cambiano allora dispiace, ne prendiamo atto ma poi la vita va avanti. Con lui ci sono ottimi rapporti, la scadenza del contratto è nel 2025, c’è tempo. Non dimenticate che ho venduto Koulibaly all’ultimo”.
Il colpo Kvara non è di Giuntoli
“Giuntoli da sei mesi si era messo in branda, mi continuava a ripetere: ‘Mi mandi alla Juventus?’. E io gli dicevo: ‘Cos’è questa storia, improvvisamente sei diventato un sostenitore della Juve?’. Un direttore sportivo deve avere la cultura dell’umiltà e del lavoro, e lui ce l’aveva. Il colpo Kvara? Non è suo, è stata una segnalazione a mio figlio Edoardo che poi è arrivata a Giuntoli. Lui qui ha indovinato tanti giocatori e ne ha sbagliati altrettanti, così va nella vita: è un ottimo professionista che è andato alla Juve con mia grande sorpresa. Oggi con Meluso e Micheli dormo tra due guanciali”.