Napoli, Insigne: “A volte non sono stato capito. L’addio al calcio di Totti mi ha commosso”

lorenzo-insigne

Lorenzo Insigne, oramai, è già un ex calciatore del Napoli, ma prima del trasferimento al Toronto deve terminare la sua stagione in terra partenopea. In un’intervista rilasciata ai microfoni della rivista Undici, il fantasista campano si è lasciato andare in un racconto profondo, ricco di aneddoti legati al suo carattere e alla fine del suo sodalizio in maglia azzurra.

lorenzo-insigne

Un ragazzo non compreso fino in fondo

“Ho un carattere particolare. So scherzare con tutti, ma all’inizio tengo le distanze. Per alcuni tifosi è superbia, sembra che me la voglia tirare. È solo un atteggiamento di difesa. Qualcuno non mi ha mai compreso al cento per cento. Chi mi conosce davvero, sa come sono fatto”.

Il rapporto con la sua gente e gli allenatori

“La gente si è sempre aspettata tanto da me. Ho cercato di ricambiare. Ho avuto degli screzi qualche volta coi tifosi e mi dispiace. Un capitano è un garante per le persone che amano la squadra, io credo di aver sempre assicurato che il Napoli non venisse meno all’impegno in campo. Con Sarri, il calcio è gioia. Spalletti è, invece, una personalità forte. Ci ha restituito consapevolezza nella nostra forza”.

Il futuro ritiro e quell’aneddoto su Totti

“All’età non penso. Quando mi accorgerò di non star bene fisicamente, lascerò perdere. Vedendo Ibra a quarant’anni, viene la voglia. Per l’addio di Totti ho pianto. So che quando toccherà a me, starò male. Non voglio pensarci”.