La Francia si gode Francesco Farioli. Il tecnico toscano è secondo in Ligue 1 con il suo Nizza delle meraviglie, ad un punto dal PSG. Lo ha intervistato La Gazzetta dello Sport.
Le dichiarazioni di Farioli, allenatore del Nizza
“Luis Enrique è uno dei tecnici più innovatori dell’ultimo decennio e i suoi complimenti fanno piacere, ma durano poco e vanno condivisi con il mio staff. La vittoria a Parigi è una tappa. Due dei quattro gol che abbiamo preso ce li ha segnati Mbappé? Un marziano. E se fermi lui, ne partono altri cinque. Con il PSG mi ha sorpreso che Luis Enrique abbia preso contromosse su uno schema provato d’estate. La prova della cura del dettaglio in una Ligue 1 di qualità, con squadre che ti mettono sempre in difficoltà, con tanti giocatori pronti per le big: Doku al Manchester City è l’ultimo esempio“.

E poi: “Beka Beka che ha tentato il suicidio? È stato fondamentale avere una psicologa nello staff. Gli obiettivi del Nizza? Il club punta all’Europa, ma a gennaio c’è l’incognita Coppa d’Africa. È come un Tour de France. Siamo stati maglia gialla, ne siamo fieri, ma non si può smettere di pedalare, come diceva Squinzi a Sassuolo“.
Sulla Serie A e i colleghi italiani: “L’Italia mi ha snobbato, potrei tornarci in futuro? Più che pensare a cosa poteva essere, sono felice di aver trovato una società con dirigenti moderni e dinamici. Il futuro è la gara con il Tolosa. I miei modelli? De Zerbi è un riferimento. Ammiro Spalletti, un innovatore che ha avuto il genio di cambiar pelle tante volte. Ci sentiamo. La scelta giusta per l’Italia, non ho dubbi“.
In conclusione: “Gattuso a Marsiglia e Grosso a Lione, vittima dell’hooliganismo marsigliese? Sono felice ci siano altri italiani, come in Turchia con Montella e con Pirlo quando c’era anche lui. Gattuso ha dato una svolta al Marsiglia e lotterà per i posti di Champions League. A Grosso ho espresso tutto il mio sostegno: quanto accaduto è davvero inaccettabile“.