Victor Osimhen, centravanti del Napoli, è stato intervistato dall’emittente radiofonica nigeriana Wazobia FM ed è tornato a parlare del bruttissimo infortunio che lo ha tenuto ai box per molto tempo. Il classe ’98 ha svelato alcuni spaventosi retroscena riguardo alla rottura dello zigomo (e non solo) avvenuta durante la sfida tra Inter e Napoli, valida per la tredicesima giornata di campionato: in un duello aereo con Milan Skriniar, l’attaccante dei partenopei ha avuto la peggio ed il suo volto si è gonfiato spaventosamente dopo pochissimi secondi. La diagnosi fu devastante e lo stop lo costrinse a saltare ben otto partite di Serie A, dopo le quali iniziò a giocare con una maschera protettiva.

Il racconto di Osimhen
«L’infortunio che ho avuto contro l’Inter è stato come un’esperienza pre-morte. Solo io posso parlare di come mi sono sentito perché era il mio viso. Ma essendo riuscito a stare in piedi senza usare la barella, uscendo dal campo da solo, ho capito che era qualcosa che potevo gestire. Quando sono arrivato in ospedale, ho detto al mio medico che sarei rimasto fuori per al massimo due settimane. Dalle radiografie era emerso che avevo molteplici fratture ossee che hanno dovuto rimuovere e riparare di nuovo dall’interno. Ho qualcosa come 18 viti sotto la mascella. Ne ho passate tante: per tante notti non sono riuscito a dormire, dal dolore mi era impossibile anche mangiare. Ma alla fine sono un leone e conosco il tipo di mentalità che ho. Nella mia mente avevo già programmato il mio ritorno dopo l’intervento chirurgico».