“A dicembre le scade il contratto. Smetterà?”
“Ti rendi conto da solo che è arrivato il momento. Ogni giorno hai problemi fisici, non riesci più ad allenarti come vorresti perché hai sempre qualche acciacco. Alla mia età ci sta di dire basta. Non è che puoi andare avanti per forza fino ai 50. Farò qualcos’altro”.
Con queste parole si apre l’intervista di Andrea Pirlo a La Gazzetta dello Sport. Il regista del New York City FC ascolta il proprio fisico e prende la decisione di appendere gli scarpini al chiodo a dicembre dopo essersi distinto come uno dei migliori interpreti di sempre in quel ruolo.
“LA JUVENTUS VINCERÀ IL CAMPIONATO”
Ma il Maestro non si limita a queste parole: ecco i principali spezzoni dell’intervista.
“Ha già pensato al futuro?”
“Non lo so ancora. Rientrerò in Italia già a dicembre. Il vice di Conte? Se ne dicono di cose. Ho delle idee, ma mi concedo tempo per decidere”.
“Tanti suoi ex compagni hanno scelto la panchina: Nesta, Gattuso, Inzaghi, Sheva…”
“…e Grosso, Cannavaro, Zambrotta, Brocchi, Oddo. Ormai tutti. Se penso ad allenare? Non è detto che siccome sei stato un buon giocatore puoi farlo. Devi essere predisposto e avere la prova del campo. Deve scattarti la scintilla. A me non è ancora scattata”.
“Le piace l’Italia di Ventura?”
“All’inizio con il 3-5-2 come Conte aveva fatto delle prove discrete, poi con il cambio di modulo è andata così così”.
“Lei in azzurro è stato allenato da Trapattoni, Lippi, Donadoni, Prandelli, Conte…”
“Sì, ne ho avuto tanti. Beh, la Nazionale di Lippi giocava bene. Quella di Prandelli faceva un buon calcio, discrete anche alcune partite di Donadoni. Quella di Conte era notevole”.
“Lei ha sempre considerato Conte un fenomeno”.
“Impressionante la sua cura dei particolari. Riesce a darti comunque spiegazioni convincenti. Una sua lezione di 20’ al video vale tre giorni di allenamento: capisci subito al volo che cosa devi fare. Negli anni poi è migliorato, con questa voglia di vincere e fare tutto al massimo. Uno dei più bravi in assoluto”.
“Sarri le piace?”
“Molto. Il Napoli è quella che gioca meglio in Italia ed è fra le migliori in Europa. Vederla in campo è puro divertimento”.
“La Juve senza Dani Alves e Bonucci è ancora la più forte?”
“Sì, lo è. E ha la consapevolezza di esserlo. È piena di bravi giocatori, vincerà il campionato e andrà lontano pure in Europa”.
“Giuste le critiche a Bonucci?”
“No. È normale che per ora non renda come alla Juventus. Hanno iniziato da poco, gioca in una società diversa, con compagni e movimenti nuovi, cambiando modulo. Non possono aspettarsi che appena arrivato faccia assist e gol. È il miglior difensore d’Italia e uno dei più forti d’Europa, ma anche lui ha bisogno di tempo per ambientarsi”.