Plusvalenze nel calcio: cosa sono e perché alcune potrebbero essere fittizie

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Il concetto di plusvalenza, nel linguaggio economico, è “un incremento di valore, differenza positiva fra due valori dello stesso bene riferiti a momenti diversi” (Treccani).

Nel calcio la storia è praticamente la stessa. Se una società compra un calciatore, ad esempio, ad un milione di euro e lo vende un anno dopo a dieci, ha ottenuto ben nove milioni di guadagno, che prendono il nome di plusvalenza.

Oggi se ne parla sempre di più, nuove sfumature si aggiungono a tale pratica, che ha una lunga storie di luci ed ombre: ecco cosa sono le plusvalenze nel calcio e perché alcune potrebbero essere fittizie.

Cosa sono le plusvalenze fittizie

I modi per rientrare nei regimi UEFA sono vari ma purtroppo alcune società lo fanno illegalmente con plusvalenze fittizie, cioè false.

Il fine delle plusvalenze fittizie è quello di diminuire il più possibile le perdite finanziare della società mettendo a bilancio cifre che ancora devono essere pagate o aumentando il valore di mercato di un giovane, il cui reale valore è ben inferiore alla cifra scritta sul suo cartellino.

Il Fair Play Finanziario (FPF)

Dal 2009 la UEFA ha stabilito che tutte le squadre europee devono avere l’obbligo del pareggio del bilancio. In caso contrario la nota organizzazione può incorrere in pesanti sanzioni come il blocco del mercato o l’esclusione dalle coppe europee.

Questo provvedimento ha preso il nome di Fair Play Finanziario. Le società calcistiche talvolta raggirano questo obbligo tramite sponsor (come nel caso del PSG) oppure vendendo giovani calciatori ed esuberi della rosa (come ha fatto l’Inter lo scorso giugno).

I casi di Chievo e Cesena

Un noto esempio di plusvalenza fittizia ce lo fornisce il caso di questa estate, quello tra Chievo Verona e Cesena. Le due società hanno stabilito, nel corso degli anni, una vera e propria rete di scambi di giovani calciatori per aumentare le entrate economiche e pareggiare il bilancio.

Infatti i clivensi, dal 2015 ad oggi, hanno realizzato ben ventitré milioni di plusvalenza solamente grazie alle cessioni effettuate in favore della società emiliana. Dall’altro lato, il club bianconero ha realizzato ben diciotto milioni di euro di plusvalenze grazie al traffico di giocatori con il Chievo. Tutto ciò è stato scoperto e punito con una ingente multa e punti di penalizzazione per entrambi i club in questo campionato.

Le vittime innocenti: i giovani

Le vere e proprie vittime di questa rete di scambi di calciatori sono quasi sempre i giocatori delle squadre giovanili. Molti atleti si ritrovano con il valore del proprio cartellino aumentato a dismisura senza che essi abbiano dimostrato in campo il loro reale valore.

Le conseguenze sono le seguenti: alcuni vengono ritenuti non all’altezza della cifra pagata e scendono di categoria oppure appendono gli scarpini al chiodo, sentendosi usati dalla società come merce di scambio e non come giocatori utili per la squadra.

L’appello di Gravina

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, durante una puntata de “La Domenica Sportiva” è intervenuto parlando delle plusvalenze in Italia, ed il suo messaggio è stato chiaro:

Tutti gli scambi senza finanza vanno segnalati alla Procura e segnaleremo alle società di revisione se alcuni elementi danno sospetti, facendole intervenire. E obbligheremo una svalutazione della plusvalenza fittizia“. Gravina ha poi concluso: “È nostro compito attenzionare plusvalenze e scambi sospetti, li segnaleremo alle autorità“.