Il PSG, l’affare Mbappé e la beffa al Financial Fair Play

Lo strapotere economico del PSG aggira nuovamente le regole del calcio mondiale. La scorsa estate il club francese ha messo a segno l’acquisto più costoso di sempre pagando la clausola rescissoria che ha permesso di stracciare il contratto che legava Neymar al Barcellona: 222 milioni di euro. Non contenti, i parigini hanno atteso il 31 agosto per l’ultimo botto della sessione estiva di mercato.

PSG SALVO: MBAPPÉ SARÀ RISCATTATO

Dopo l’attaccante brasiliano è infatti arrivato Kylian Mbappé, considerato il giocatore del ’98 più forte del mondo. Visto il valore del talento francese, il Monaco, allora proprietario del suo cartellino, non aveva intenzione di lasciarlo partire per meno di 180 milioni di euro. Chiaramente una cifra che il Financial Fair Play vietava di spendere al PSG dopo l’affare Neymar.

Cosa fare? Semplice, rimandare di un anno la spesa. Ma non il trasferimento. Così Mbappé si è trasferito a Parigi con la formula del prestito con diritto di riscatto. La condizione del diritto di riscatto è stata poi svelata, strappando un sorriso amaro agli appassionati di questo sport, soprattutto i più romantici che non accettano che il denaro faccia la differenza ai livelli a cui è arrivato a farla oggi.

Tale condizione era infatti la salvezza del PSG, raggiunta matematicamente grazie alla vittoria di sabato contro lo Strasburgo. Salvezza, ovviamente, mai minimamente stata in discussione per una squadra che galoppa senza ostacoli verso la vittoria della Ligue 1. Financial Fair Play chi?