RB Lipsia: un progetto ambizioso divenuto una sorprendente realtà

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Per tutti gli appassionati di calcio e non, la Bundesliga, la massima competizione calcistica tedesca, è stata quasi sempre dominata in questi ultimi anni da squadre storiche, con una base societaria consolidata e con un passato glorioso, quali Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Wolfsburg e Bayer Leverkusen. Queste squadre, contraddistinte da giocatori di alta qualità, di esperienza e abbastanza maturi per affrontare anche competizioni europee, sono solite darsi ogni anno battaglia per la conquista del titolo nazionale e assicurarsi un posto ai gironi della Champions League.

Tuttavia, da ormai 3 anni, la Bundesliga ha una nuova inaspettata protagonista, Il RB Lipsia. Per i meno informati, questa giovane società calcistica milita nella massima serie dall’agosto del 2016, dopo aver debuttato nella NOFV-Oberliga (quinta divisione regionale) nel 2009, pochi mesi dopo la sua creazione.

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Durante questi 10 anni, la squadra di Lipsia, città storicamente importante per il calcio tedesco, avendo essa ospitato l’atto di fondazione della Federazione Calcistica Tedesca (Deutscher Fussball Bund), ha riportato notevoli risultati per una squadra debuttante, conquistando 2 coppe regionali della Sassonia, le vittorie dei rispettivi campionati di quinta e quarta serie e soprattutto lo straordinario secondo posto in Bundesliga, alle spalle del colosso Bayern Monaco, nella stagione 2016/2017.

La storia e le premesse della nascita della società

La nascita della RB Lipsia è da attribuire alla multinazionale Austriaca, RED BULL GmbH, la quale, prima di investire in questo progetto, possedeva già 3 club sportivi: Red bull Salisburgo in Austria, i New york Red Bull negli Stati Uniti e Red Bull Brasil di Campinas in Brasile. Tale scelta è principalmente motivata dall’intenzione di confrontarsi in ambito calcistico, all’interno di un contesto, quello tedesco, in cui c’è molta competizione e dunque la possibilità di mettersi in mostra ed affermarsi.


La scelta della società su cui investire non si è rivelato compito facile, soprattutto nella parte occidentale del paese, dove c’è una forte presenza di club professionistici di alto livello e prestigio. Per tale ragione, i dirigenti della Red Bull hanno deciso di puntare sulle regioni dell’ex Germania dell’est, privata ormai dei suoi giocatori migliori, emigrati verso occidente in seguito all’unificazione. La prima società a destare interesse fu la Dynamo Dresda, che venne in seguito scartata a causa della capienza insufficiente del suo stadio, dei tifosi violenti e delle scarse prestazioni recenti. Successivamente, nel 2006 la Red Bull tentò di acquistare il FC Sachsen, ma a causa di una forte protesta della tifoseria locale, dovette desistere.

La svolta

La multinazionale austriaca, quindi, decise di puntare sul SSV Markranstädt, club dell’omonima città limitrofa, che in quell’anno militava nella quinta divisione regionale. Anche in questa occasione l’interessamento per l’acquisizione del club in questione da parte di imprenditori esteri ha scaturito la rabbia dei tifosi che si sono opposti con proteste ed atti vandalici.

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In questo caso le manifestazioni non hanno impedito la riuscita della transizione e il 19 maggio 2009, la società SSV Markranstädt, con il proprio allenatore in carica Tino Vogel, venne trasferita in blocco alla nuova società creata dalla Red Bull. Poiché nella Bundesliga è vietato inserire riferimenti commerciali nel nome di una squadra di calcio, la Red Bull scelse come nome da conferire alla neonata squadra “Rasenballsport Leipzig” , che tradotto significa “gioco della palla sul prato”.

Negli ultimi due anni, questa squadra ha fatto molto parlare di sé, specialmente in occasione della qualificazione alla Champions League. Infatti, nello stesso anno anche il Salisburgo ottenne l’accesso ai gironi di Champions, creando così un conflitto tra due squadre aventi la stessa proprietà. Il regolamento stabilisce che, in questo straordinario caso, la squadra con il piazzamento peggiore in ambito nazionale è costretta a lasciare la competizione. Ciononostante, la Uefa diede il lascia passare ad entrambe le squadre poiché ritenute autonome tra loro.

Primi risultati positivi e grandi margini di crescita

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L’approdo in Champions League è senz’altro il risultato più notevole di questa squadra dall’anno della sua creazione. Partita dall’ultima divisione, ha saputo compiere una scalata incredibile al vertice, che nella storia del calcio tedesco non ha eguali. Con una rosa modesta, puntellata solo dall’acquisto di due giocatori di peso, quali Werner e Keita, è riuscita ad imporsi su club di maggior potenza economica e con giocatori di gran lunga più esperti. Lo scorso anno è giunta in finale di coppa nazionale, e nonostante la sconfitta inflitta da parte del Bayern, il percorso di questa squadra è destinato a prolungarsi fino al raggiungimento di traguardi importanti e perché no, ad essere la squadra più giovane ad aver vinto un campionato tedesco.