L’ambito premio del Golden Boy, che riconosce il miglior giovane d’Europoa, di Tuttosport è andato a Jude Bellingham. Il tuttocampista del Real Madrid è in rampa di lancio ed alla sua primissima stagione al Bernabeu si è già attirato l’amore di tutto il popolo mandrileno e non solo. A margine del riconosicmento, Bellingham ha parlato ai microfoni di Tuttosport. Queste le sue parole.
Real Madrid, le parole di Bellingham
Sulla vittoria del premio: “Un riconoscimento importante, con una storia importante che ha già superato i vent’anni. L’albo d’oro conferma la bontà e l’autorevolezza del premio. Lo dedico ai compagni del Real Madrid e all’intero staff merengue, a mister Ancelotti, al presidente, alla mia famiglia, a mia mamma Denise, a mio papà Mark, a mio fratello minore Jobe, agli amici che mi hanno simpaticamente bombardato e sommerso di messaggi di congratulazioni e che continuano a farlo. Uno in particolare? E allora dico il fisioterapista merengue che mi ha rimesso in sesto alla grande e in tempi brevissimi dalla sublussazione che ho avuto alla clavicola“.
Su Ancelotti: “Io ci ho messo del mio, un impegno feroce a migliorarmi con il lavoro, ma il merito va a mister Ancelotti che ha trovato la posizione giusta per me e mi concede più libertà in campo. Così ora volo. Ma lo sto deludendo. È che non parlo ancora spagnolo… Mi dispiace, ma sto incontrando ostacoli imprevisti con questa lingua. È difficile per me, lo riconosco. Prometto in ogni caso il massimo impegno, garantito“.
Sui possibili futuri Golden Boy: “Esclusi per limiti d’età noi del 2003, dico tre nomi. Innanzitutto Arda Güler, ormai recuperato degli infortuni che gli hanno impedito di debuttare con il Real: è un fenomeno, lo vediamo in allenamento e siamo incantati da lui. Poi il mio ex compagno Jamie Bynoe-Gittens del Borussia Dortmund. E infine mio fratello Jobe, attaccante di razza come nostro padre”.