Real Madrid, Perez: “Non ho parlato con Conte e Allegri per il post Zidane. Superlega? Tutto vivo”

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A distanza di un paio di mesi dalla fine della parentesi Superlega, il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, torna a ribadire lo stato di semplice “letargo” del progetto. Il maxi torneo, però, non è stato l’unico argomento trattato dall’imprenditore madrileno, perché anche il calciomercato ha trovato il suo spazio. La questione allenatore, con i continui accostamenti di Antonio Conte e Massimiliano Allegri andati avanti per mesi, e l’addio di Sergio Ramos sono stati parte integrante dell’intervista a Onda Cero.

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L’addio di Zidane

“Conosco Zidane, non mi ha sorpreso il suo addio, era una delle possibilità. È stato un anno molto duro. Ho passato una serata con lui cercando di convincerlo a rimanere e non mi ha mai detto nulla di quello che poi era nella lettera. Io gli voglio molto bene, gli auguro il meglio. So che sogna di allenare la Francia e certamente ci riuscirà. Era stanco, è stata una stagione complicata tra gli infortuni e il Covid-19. Non ho parlato con Zidane, non so se è a Madrid oppure no, ma gli voglio comunque bene. Se fosse per me, tornerebbe a essere allenatore del Real Madrid. Ora siamo contentissimi del ritorno di Ancelotti e di quello di Pintus, ci siamo accordati su di lui fin dall’inizio”.

La situazione Sergio Ramos

“Ho passato un periodo difficile. Amo Sergio come un figlio. L’ho portato nel 2005. Certo che mi dispiace. Tornerà, questa è casa sua. A me è successo con altri giocatori. Lo amo come fosse mio figlio e gli auguro il meglio. Non parlerò qui di chi ha ragione e chi no. Gli abbiamo offerto un contratto, gli abbiamo detto che aveva una scadenza, e lui non l’ha accettata. La pensava diversamente”.

Superlega e squadre meno “attraenti”

“Non è tramontato nulla. Stiamo lavorando da due anni, dodici squadre, in un format che intende aiutare qualcosa che sta morendo, il calcio. Il pubblico cala perché la maggior parte delle partite non hanno interesse. E se non c’è pubblico, i diritti audiovisivi scendono. Dal progetto non escludiamo nessuno. Non tutti possono esserci. Ma Roma-Sampdoria interessa meno di un Manchester-Psg. Abbiamo analizzato tutto il pubblico di tutte le partite di tutti i campionati. Chi comanda qui sono i tifosi. Vediamo che il Manchester ne ha più della Roma. Prendiamo quelli con più tifosi al mondo perché sono quelli che la televisione chiederà. Quello che posso dire è che tutto sia ancora aperto: un torneo che ha come unico obiettivo il fatto di essere comprato”.