Dai rifiuti all’incidente: Bruno Peres “croce” della Roma

Sta facendo davvero di tutto Bruno Peres per attirare la collera della Roma giallorossa. Il terzino brasiliano, protagonista di svariate prestazioni indegne soprattutto nelle ultime settimane, ha vissuto un gennaio complicato in cui le sue convinzioni si sono scontrate con quelle di Monchi.

I CINQUE RIFIUTI

La volontà del direttore sportivo spagnolo era infatti quella di vendere il giocatore, legittimata anche dai quasi 10 milioni di euro che il club capitolino avrebbe incassato dalla sua cessione. Sarebbero state disposte a prendere Bruno Peres, in ordine temporale, Galatasaray, Benfica, Siviglia, Genoa e Valencia. Cinque società alle quali l’ex Torino ha risposto allo stesso modo: “No, grazie. Resto a Roma”.

L’INCIDENTE

Carico da novanta su una situazione già poco serena l’incidente d’auto nella notte tra domenica e lunedì, determinato dalla perdita di controllo della Lamborghini che il ventisettenne di San Paolo guidava su Viale delle Terme di Caracalla. Per fortuna nessun altro veicolo o persona sono state coinvolte, ma il tasso alcolemico di poco inferiore a 2 (il limite è 0,5) è costato il ritiro della patente a Bruno Peres, che si è anche dovuto allenare da solo a Trigoria con il preparatore atletico Darcy Norman.

IL FUTURO

Adesso più che mai il popolo giallorosso è stanco di un giocatore e di un uomo che ha reso ben al di sotto delle aspettative dal suo arrivo nella capitale. I tifosi chiedono la rescissione del contratto, il club riflette sui provvedimenti da prendere. L’inevitabile sensazione è che, da oggi, Bruno Peres il campo lo vedrà molto, molto raramente.