Eusebio Di Francesco alla conquista della Roma. Il mister abruzzese, arrivato fra lo scetticismo generale, sta dimostrando tutto il suo valore sulla panchina dei giallorossi calamitando numerosi (meritati) complimenti.
Il quinto posto in classifica (con una gara da recuperare), le quattro vittorie consecutive in Serie A e la grandiosa notte vissuta in Champions League contro il Chelsea hanno attirato l’attenzione sul club di Pallotta: primo posto nel girone europeo davanti ai campioni d’Inghilterra ed al temibili Atletico Madrid del “Cholo” Simeone e la possibilità, vincendo il recupero a Genova contro la Sampdoria, di posizionarsi a -2 dal Napoli primo in classifica. Il tutto, condito ed orchestrato dalla miglior difesa del campionato. Il grande lavoro del mister ex Sassuolo è tangibile ed i primi dubbi, progressivamente, si stanno trasformando in basi solide per affrontare al meglio il prossimo futuro.
DI FRANCESCO: “DOMINATO IL CHELSEA! MI RIVEDO IN PELLEGRINI…”
L’attuale tecnico dei capitolini ha rilasciato una bellissima intervista al Corriere dello Sport. Ecco tutti i passaggi fondamentali delle lunga chiacchierata: “Abbiamo fame. Dobbiamo lavorare tanto per essere da scudetto, ci stiamo attrezzando come le rivali. Il Napoli gioca un gran calcio, la Juve è la squadra da battere: noi siamo lì, pronti”.
I primi contatti con la Roma: “Tutto è nato a inizio maggio, primi contatti… poi l’ufficialità è arrivata a casa di Sacchi. Ero in un ristorante a Fusignano con la squadra, poi un dirigente mi chiama e mi dice che è fatta: ero il nuovo allenatore della Roma. Spalletti dice che mi sono offerto io? Non so se lo abbia detto, ma è falso”.
Il monito a Schick: “Non ho ancora avuto modo di parlargli ma ho saputo che è stato mal interpretato. Purtroppo non ho avuto l’occasione di allenarlo bene ma vi assicuro che sa fare cose impressionanti, ha mezzi unici. Ora vuole e deve dimostrare di essere da Roma. Spero di convocarlo per il derby. Convocarlo eh, non scrivete che giocherà subito! La settimana prossima proveremo a rimetterlo in gruppo, poi saranno leggermente più lunghi i reali tempi per vederlo in campo. Il ruolo? Attaccante esterno, seconda punta o vice Dzeko. Con me rincorrerà i terzini, vedrete”.
Si avvicina il derby: “Da giocatore una volta riscaldandomi sotto la Sud mi tremarono le gambe. Sarà bello vedere un derby di vertice, faccio i complimenti a Simone Inzaghi. Non ci snatureremo, ma non voglio svelare molto: andremo in campo per giocarcela”.
I tanti infortuni e lo sfortunato Karsdorp: “Troppe rotture dei crociati? Non credo alla casualità. Ci stiamo impegnando coi professionisti del settore per risolvere il problema, facciamo riunioni, lavoriamo sulla prevenzione. Si gioca troppo e ci si allena più forte di prima. Karsdorp? Lo vedevo che era dolorante, al 65′. Lui mi diceva: ‘Tranquillo, tranquillo’. E invece il ginocchio era rotto. Capita, purtroppo”.
Orgoglio Champions League: “Con l’Atlético non stavamo bene ma siamo stati bravi a resistere. Col Chelsea è stata poi una grande vittoria: ma per me la gara di Londra è stata ancora meglio, il 3-3 è frutto di errori individuali. Abbiamo dominato il Chelsea”.
La discussione con Dzeko e lo stadio: “Con Edin ho avuto una discussione. Dicendo quelle cose aveva dimostrato di pensare solo a se stesso. Poi ci siamo chiariti, ha assimilato e dimostra un gran spirito di squadra: visto che lavoro fa anche senza segnare? Stadio? Voglio essere qui quando avremo il nostro stadio di proprietà, è un progetto bellissimo”.
I ragazzi del Sassuolo, adesso alla Roma, e le suggestione Berardi: “Mi rivedo in Pellegrini, lui però è più tecnico di me. Ha grandissime potenzialità ma non deve accontentarsi mai! Glielo dico sempre, non si deve fermare. Defrel? Ha bisogno di autostima. Vi assicuro che è forte, fortissimo: quando ritroverà il gol passerà tutto, non conta quanto è stato pagato! Non posso dire se volevamo Berardi. Il Sassuolo chiede tanto per lui, in allenamento a me è sempre piaciuto, dà tutto. E in campo non è una testa calda. Ha un carattere particolare, un po’ timido: si vergognava di andare in Nazionale…”.
Passaggio su Mahrez, sogno estivo giallorosso: “Era il nostro primo obiettivo e non siamo riusciti a prenderlo, peccato. Ma ci siamo organizzati alla grande coi giocatori che abbiamo”.
Il rapporto con Totti: “A lui ho dato solo un consiglio, imparare più possibile. Lo sta già facendo: mi aiuta nella gestione ordinaria, ovviamente non entra nelle formazioni e simili. Conosce bene i giocatori. Come lo vedo da allenatore? No, altrimenti lo prendono al posto mio (ride, ndr). Avrà tempo per decidere, scherzi a parte. E lo potrà fare solo lui. Ma mi piacerebbe averlo, il vero Totti, in campo nel derby di domenica prossima”.
Chiusura sul figlio, attualmente fermo ai box: “Purtroppo rimarrà fuori 2 mesi. Vederlo alla Roma? Non credo sia possibile, solo un fenomeno come Paolo Maldini poteva giocare col papà Cesare. Ma è molto bravo, si riprenderà”.