Roma, Dybala: “Avevo accordo con la Juve. Marotta? Ottimo rapporto. È presto per parlare di scudetto”

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Dalla sala Champions di Trigoria si è tenuta poco fa la conferenza stampa di presentazione di Paulo Dybala alla Roma. Il calciatore argentino ha risposto a numerose domande postegli dai giornalisti, toccando vari temi, tra cui le prospettive per il futuro dei giallorossi, il rapporto con Beppe Marotta e José Mourinho, l’addio alla Juventus e un pensiero su Nicolò Zaniolo. Ad introdurre la conferenza ci ha pensato Tiago Pinto, il Direttore generale della Roma.

L’introduzione di Tiago Pinto

Così ha parlato Tiago Pinto per dare il benvenuto a Paulo Dybala: “È una gioia avere la Joya. Per portare Dybala alla Roma c’è stato bisogno di un lavoro di squadra, ringrazio la proprietà per il loro coinvolgimento, e il mister che è stato abbastanza importante ma ringrazio anche l’entourage di Dybala per creare questa partnership. In questi giorni al di là della qualità del giocatore mi ha fatto vedere il coinvolgimento e l’empatia con la squadra. Ha grande voglia di fare con la Roma. Per noi è un piacere averlo qui, questo dimostra la credibilità e l’ambizione del progetto“.

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Il progetto e le ambizioni della Roma

Una buona parte della conferenza è stata impiegata per un commento su quello che è il progetto nel quale è stato coinvolto lo stesso Dybala e su cosa ci si può aspettare dalla Roma per il futuro: “Credo che sia presto per parlare di scudetto. C’è tanta voglia da parte di tutti, la Roma ha vinto un trofeo molto importante e ci sono ancora tanti obiettivi. A tutti piace vincere, dobbiamo farlo partita dopo partita e più avanti vedremo dove saremo arrivati. In questo momento ci sono squadre più avanti di noi, dobbiamo lavorare con serenità“. C’è stato poi anche un passaggio relativo al suo arrivo nella squadra capitolina: “Ho parlato tanto con il direttore, con il mister e con il presidente, sapendo come si sta costruendo questa squadra non ho avuto molti dubbi (riguardo alla sua scelta). Ringrazio tutti, il presidente, suo figlio. Le chiamate di tutti sono state molto importanti per me. Sono da poco qua, sto conoscendo gente nuova e ancora devo imparare i nomi di chi lavora con noi, sono tanti. Ma è un club organizzato che mi sta trattando benissimo. Con Totti ci siamo visti alla partita di Eto’o, abbiamo parlato un po’ ma non c’erano ancora delle certezze per venire. Lui mi ha parlato molto bene di Roma, poi non ci siamo sentiti in questi giorni“. Due battute, da parte del neoarrivato, anche sui tifosi romanisti: “Sono molto curioso di vedere cosa succederà stasera con i tifosi. So che questa piazza è molto calda, la gente ci sta sempre vicino e non vedo l’ora di vedere i tifosi stasera e di abbracciarli“.

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Il rapporto con Beppe Marotta e José Mourinho

Non poteva mancare una domanda sullo sfumato trasferimento all’Inter e sul rapporto con Beppe Marotta: “Da quando è finito il mio contratto con la Juve i miei agenti hanno parlato con tante squadre. Io ho un rapporto molto bello da tempo con Marotta, tante squadre si sono avvicinate, poi è arrivato Tiago Pinto a Torino e le cose sono cambiate“. Subito dopo Dybala, classe ’93, ha rivolto qualche parola al suo nuovo allenatore, José Mourinho: “Sulla questione tattica, penso che sarà lavoro del mister. Deciderà lui dove dovrò giocare, io sono aperto a giocare dove vorrà. La sua chiamata mi ha fatto un piacere enorme, un giorno mi ha scritto all’improvviso dopo che ci eravamo già sentiti con il direttore. La prima cosa che avevo chiesto al Mister è stata cosa puntiamo a vincere. A me piace vincere, a lui anche. Sia Mourinho che la società mi hanno dato delle sicurezze, qui c’è grande fiducia e consapevolezza. Questo è molto importante per andare avanti e per perseguire gli obiettivi. Io cercherò di dare il massimo e portare la mia esperienza per continuare a vincere“.

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L’addio alla Juventus, il rendimento nella scorsa stagione e nel futuro

Dopo sette anni trascorsi alla Juventus, uno dei temi della conferenza stampa doveva essere chiaramente il suo addio ai bianconeri: “Io credo che il direttore Arrivabene sia stato molto chiaro, avevamo un accordo da firmare a ottobre e poi la società ci ha chiesto di aspettare. A marzo la società ci ha detto che non avrei fatto parte del progetto futuro. Non è stato un problema economico, la società ha preso un’altra decisione insieme al mister. Ho detto che se questa era la loro scelta, per me non era un problema“. In merito alla sua condizione fisica nella scorsa stagione e al suo rendimento futuro, l’argentino si è esposto in questi termini: “È normale che ci siano state delle critiche, quando sei alla Juventus ti chiedono sempre di più. Potevo fare più gol e raccogliere più minuti, ma a causa di alcuni infortuni non è stato possibile. In ogni caso, i miei numeri sono stati tra i primi in diversi aspetti, non solo per gol e assist. Io lavoro per quello (essere il miglior Dybala), mi auguro che possa essere così. Sto cercando di mettermi nella migliore condizione fisica, ci saranno tante partite da qua a quando ci sarà la sosta per i Mondiali. Dopo gli anni alla Juve ho acquisito esperienza, cercherò di dare il massimo nello spogliatoio per aiutare a vincere e per essere sempre positivi nei momenti di difficoltà che sicuramente ci saranno durante l’anno. Credo che il calcio sia cambiato tanto, ci sono giocatori molto fisici e veloci e si vedono meno giocate belle. Ma quello che conta è il risultato finale, io voglio vincere e questo deve essere il primo obiettivo. Ho delle caratteristiche mie, farò il mio gioco per aiutare i compagni“.

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Un pensiero su Zaniolo e la maglia numero 10

Per concludere la conferenza, è stato chiesto a Dybala un pensiero su Nicolò Zaniolo e sulla possibilità di indossare la maglia numero 10:”Tutti conosciamo Zaniolo, le sue caratteristiche e quello che può dare. Ci ho parlato, ma ovviamente la scelta sta a lui, non posso intromettermi nel suo futuro. La 10? Sappiamo chi è l’ultimo che l’ha usata e da parte mia c’è grandissimo rispetto. Sappiamo che è una maglia molto importante anche per i tifosi. Per me il numero 21 è molto importante, è il numero che ho avuto in Nazionale e con il quale ho iniziato a vincere alla Juventus. Ora spero di iniziare a vincere con la Roma. In futuro non si sa mai, ma adesso sono molto contento con il 21″.

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