Roma, l’ex ds Petrachi: “Se la Fiorentina mi vuole, io sono pronto. Con Pallotta ho chiarito”

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Torna a parlare l’ex ds della Roma, Gianluca Petrachi, e stavolta lo ha fatto ai microfoni di Sportitalia. Il dirigente salentino ha raccontato qualche aneddoto della sua breve e tormentata esperienza con il club giallorosso e del suo chiarimento con l’ex presidente James Pallotta. Non è mancato, però, l’appello alla Fiorentina.

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La strigliata di Sassuolo

Non credo che tutti i problemi siano nati in quella partita, anzi è una cosa che rifarei quella di scendere negli spogliatoi come accaduto quella ‘famosa’ volta. Il direttore sportivo ha diritto di mettere parola, io volevo nel mio piccolo far capire che stavamo perdendo la dignità che ci stava rimanendo. Nel secondo tempo poi abbiamo rischiato di pareggiare, il discorso motivazionale può aiutare, se un direttore non lo fa può stare a casa o guardare la partita nello sky box. Le dinamiche di spogliatoio sono molto particolari, si tratta di un evento che accade una volta all’anno, non è vero che ho litigato con Fonseca. Paulo ha affrontato altre tematiche, io non ho fatto niente di così particolare, ho solo dato voce alla società che non era contenta di quello che stavamo facendo in campo. Lo rifarei altre mille volte.”

Il rapporto con Cairo al Torino

È vero sono un po’ permaloso, sono del sud e penso sia un carattere comune. Sono un po’ deluso del fatto di non aver avuto un contatto diretto con Pallotta, ero subordinato. Con Cairo ad esempio ce l’avevo, anche se non è finita bene, ci ho rimesso dei soldi e sono dovuto giungere a compromessi, ma non c’erano le prospettive per andare oltre. Come nei rapporti d’amore le storie finiscono e il mio rapporto con Cairo era finito, non avevo più niente da dare”. 

Il chiarimento con Pallotta

Successivamente c’è stato uno scambio di messaggi con lui e ci siamo chiariti, anche se a causa di alcune sue frasi ai media non ho potuto lavorare perché era come se mi stesse distruggendo, non dandomi potere poi all’esterno vieni travolto. Doveva correggere alcune cose nel suo modo di fare. Il contenuto del messaggio inviato al presidente non sarebbe cambiato. Magari avrei chiamato il presidente a costo di dirgli che dovevo parlargli. Tra di noi c’è stato uno scambio di messaggi cordiali. Nel messaggio gli feci presente che se lui mi discriminava dal punto di vista mediatico mi avrebbe tolto la forza per governare la sua società”.

L’appello alla Fiorentina

“In questo momento è un periodo di calma, di riflessione. Ogni tanto ci vuole… Futuro a Firenze? Non mi piace parlare di realtà che non mi riguardano direttamente e dove ci sono situazioni particolari… Quello che posso dire è che Petrachi è pronto a tornare in pista, in qualsiasi piazza abbia voglia di puntare su di lui”.