Dalla Roma all’Inter, passando per Totti: Spalletti e le sue turbe

Caro Spalletti, ci risiamo. Il tecnico toscano torna a far parlare di sé, in seguito a delle dichiarazioni, quasi confessioni, riportate da Il Corriere della Sera. Dichiarazioni rilasciate ad un gruppo di tifosi romanisti qualche ora dopo la sfida tra Inter e Roma. Prendiamo spunto da queste per cercare di capire come un uomo esperto come lui possa avere tutti questi problemi nella gestione di ambiente e giocatori, ovunque vada. Il filo comune a tutte le sue esperienze è sicuramente l’inclinazione alla polemica, che gli ha già causato terra bruciata a Roma, a Milano ancora no.

“ALL’INTER AMBIENTE FOLLE: SIMILE A ROMA”

Partiamo da queste parole:

All’Inter l’ambiente è ad un passo dalla follia, tipo Roma: sempre sul filo dell’equilibrio. A volte è un ambiente depresso“.

Sembra incredibile come si possa trovare qualcosa in comune tra Roma e Inter. Due ambienti totalmente diversi, in tutto e per tutto. Eppure per Luciano, anche se indirettamente, il problema principale è ancora “l’ambiente”. Forse quell’ambiente che lui stesso non è riuscito a gestire in due esperienze giallorosse? Il tecnico di Certaldo infatti, dal suo ritorno è sempre stato in continuo attrito con la stampa romana e non solo. Uno dei motivi per cui la situazione è sfociata in una bordata di fischi per lui all’ultima in giallorosso è proprio la sua attitudine ad alimentare polemiche. Ricordiamo ancora tutti quell’ironico “Se Totti non rinnova, non rinnovo neanche io”. Che gli sia andato poco giù il prolungamento del Capitano? Bene, ma sbandierarlo così vuol dire essere troppo ingenui, o in malafede.  Ed è stato un continuo alimentare polemiche, durato una stagione, a creare a Roma un ambiente perennemente teso e pronto ad esplodere. Forse anche questo ha contribuito alle brutte uscite da Europa League e Coppa Italia. A Milano invece l’ambiente diventa un fattore esclusivamente negativo proprio quando le cose iniziano a non girare. Che sia un alibi? O una continua percezione di Spalletti nei momenti difficili? Come a testimoniare la poca fiducia in sé e nel proprio lavoro.

POLEMICHE E ANCORA POLEMICHE: SPALLETTI CI RICASCA

Sono proprio di poche ore fa altre dichiarazioni riguardanti la sua chiacchierata riportata da Il Corriere della Sera. Anche qui, il tecnico continua a sentirsi attaccato e ci mette il carico da novanta:

Mi sembra una cosa un po’ strana fatta dal Corriere della Sera che è un giornale di Milano e ha tanti professionisti che vengono in conferenza. Rimango sorpreso. Prendo atto che c’è un voler far male. A me e all’Inter”. 

È evidente che sia un ciclo continuo alimentato dal mister: a polemiche seguono altre polemiche e così via.

SPALLETTI, CONDOTTIERO CHE BATTE LA RITIRATA?

A Roma c’era l’occasione per vincere? Certo che c’era l’occasione, andate a dirlo ai giocatori“.

Anche qui c’è da riflettere, e non poco. Spalletti, nelle sue esperienze romane e in questo spezzone interista ha sempre avuto un atteggiamento alla Mourinho. Proteggere i propri giocatori a tutti i costi, definendoli fortissimi e prendendosi tutte le colpe. A Roma tuonò dicendo “Se non vinco me ne vado”, sottolineando come il mancato raggiungimento di un trofeo potesse essere solo causa sua. Allora perché dire queste cose diversi mesi dopo? A Milano la situazione sembra essere paragonabile, seppur con le dovute distanze. All’Inter ancora nessuno gli ha chiesto di vincere, bensì di raggiungere il quarto posto. Fino a dicembre Spalletti ha difeso a spada tratta i giocatori beccati da stampa e tifoseria. Ora continua ad assumersi tutte le responsabilità del crollo nerazzurro: “Colpa mia, sono indifendibile”. Strategia condivisibile per certi aspetti, ma se non si centrasse l’obiettivo? Spalletti cambierà ancora versione come fatto a Roma?