Roma, Tiago Pinto: “Zaniolo non è mai stato vicino alla cessione, è felice qua. Frattesi? Non potevamo accontentare il Sassuolo”

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Da più di 24 ore è ufficialmente terminato il calciomercato estivo della Serie A. Adesso si inizia a fare sul serio e gli allenatori dovranno essere bravi a sopperire alle mancanze che le società non sono riuscite a colmare tramite il mercato. A Trigoria ha parlato in conferenza stampa il general manager della Roma, Tiago Pinto. I giallorossi sono uno dei club che più si è mosso in entrata e soprattutto in uscita. Il dirigente portoghese ha risposto per lo più a quesiti su trattative mai concretizzate, come la cessione di Zaniolo o l’epopea Frattesi.

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Paulo Dybala e Tammy Abraham – Foto Antonio Fraioli

La conferenza stampa di Tiago Pinto

La Roma ha il dovere di lottare per lo scudetto?
“Da fuori il mercato sembra divertente, ma per noi sono tre mesi difficili. Venendo alla domanda, penso che la squadra sia migliorata. Su questo non ho dubbi. Oggi abbiamo più soluzioni, ma non sono d’accordo nel parlare di instant team. La Roma è la quarta squadra più giovane della Serie A, non era così quando sono arrivato. La nostra strategia è sempre stata quella di creare spazio per i ragazzi come Zalewski. Come detto dal primo giorno poi abbiamo bisogno di un equilibrio e non possiamo portarlo solo con Tammy Abraham, ma abbiamo bisogno anche di giocatori esperti. Penso che la squadra sia più forte, ma sempre con quello che secondo me è il nostro valore più grande che è la leadership del nostro allenatore. Mourinho ha trasformato i giocatori in grandi giocatori. Ci aspettiamo qualcosa di meglio della scorsa stagione, ma mai parlare di Scudetto. Non ci vogliamo nascondere, ma fatico a pensare a maggio quando siamo a settembre. Il lavoro quotidiano è importante, ma come ha detto Belotti dobbiamo credere di vincere tutte le partite”.

Quanto è stata vicina la cessione di Zaniolo?
“Mai è stato vicino a partire. Oggi è finito il mercato e come detto lo scorso anno per Nicolò era una stagione di ripresa per lui. Questa sarà ancora meglio e non è mai stato un problema. E’ felice e ha aiutato molto la squadra. Ora deve recuperare al meglio. 30 minuti fa ho chiamato Vigorelli per programmare i nostri incontri per non alimentare pagine di giornale”.

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Nicolò Zaniolo – Foto Antonio Fraioli

È stato più difficile cedere o acquistare? Un voto al suo lavoro?
“Le persone hanno più entusiasmo con gli arrivi, ma il nostro lavoro è più concentrato su quelli che partono. Abbiamo fatto 57 operazioni, si lavora tanto in uscita. Non mi nascondo, non sono totalmente soddisfatto, ci sono due giocatori che potevamo vendere e che sono andati solo in prestito. Il voto? Sono giovane ma imparo, l’anno scorso ho fatto l’errore di darmi il voto, qualcuno di voi quando i risultati non venivano mi ha un po’ preso in giro. Magari dopo Tirana il voto ci stava, ma questa stagione non lo farò. Tutti voi mi conoscete, non lavoro molto sul mio protagonismo, lavoro per le mie idee e il rapporto con le persone. Non ho bisogno delle marchette, di queste cose per avere un grande voto. Il calcio cambia tutti i giorni, oggi siamo fenomenali, domani siamo scarsi. Ci sono dei momenti che avete pensato che ho fatto un capolavoro e pensavo di poter fare di più, ci sono dei momenti che avete pensato che facessi male ed ero soddisfatto”.

Manca un tassello in difesa? Come se l’è cavata con le pressioni di Mourinho?
“Anche se qualcuno magari legittimamente vuole dire il contrario, ho un grande rapporto con Mourinho. Quello che viviamo qui a Trigoria è un ambiente di famiglia, a me non compete commentare le parole del mister. Il lavoro dell’allenatore è difficile. Significa essere esposto 150 volte all’anno alla stampa. La strategia era definita, cerchiamo di essere allineati con la proprietà. Cerchiamo di fare le cose insieme, tante volte ho avuto bisogno del suo aiuto e le cose sono andate bene. Non funziono molto con la pressione, le persone che mi conoscono sanno che l’unico modo di portare avanti le cose con me è la positività. La pressione non funziona. Non è arroganza, ma credetemi: non leggo la stampa. Vado al ristorante e mi chiedono se prendo questo o quell’altro, mi fa pressione ma solo perché non posso mangiare. Per quanto riguarda la difesa, non voglio nascondere nulla. Penso sia ovvio, se giochiamo a 3 è normale che potremmo avere un centrale in più. Non ci siamo riusciti, penso che in squadra avremo delle soluzioni che magari non sono ideali, ma ci sta, abbiamo giocatori con qualità che possono fare più di un ruolo. Parlate molto di Mourinho, io parlo di lui come allenatore. Qua a Roma ha fatto vedere con Zalewski e altri che nel momento di difficoltà ha trovato soluzioni. Ci sono giocatori come Karsdorp, Vina e Cristante che possono giocare lì, abbiamo fatto diversi piccoli sforzi per portare giocatori, non possiamo andare avanti così. Le cose sono complesse, più di quello che sembrano”.

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La trattativa Frattesi?
“Frattesi è il mio giocatore preferito, esclusi quelli della Roma. Sarà tra i centrocampisti più forti della Nazionale. Di solito vado da un club, chiedo quello che vuole e devo rispettarlo. Due cose però devo dire, non uso la stampa per fare il mercato, poi ognuno fa la sua valutazione. Il Sassuolo ha fatto un prezzo, noi non potevamo arrivare ed è finita lì. Il Sassuolo è un grande progetto sportivo, Frattesi è un grande giocare, ma io io sono un po’ tedesco nel modo di fare il mercato. Non sto lì un mese per 2-3 milioni, se non ci sono soldi pazienza e si va avanti”.

Solbakken?
“Io pensavo che avesse firmato per un’altra squadra, ma se tu mi dici che non ha firmato per nessuno allora proviamo”.

A che punto siamo con i rinnovi di Cristante e Spinazzola?
“Se non ricordo male l’anno scorso mi chiedeste se con l’arrivo di Tammy avremmo potuto avere problemi in 6 rinnovi, dopo un anno continuiamo a parlarne. Quando cominciamo ad arrivare a fine contratto se ne discute, ma al tempo giusto. Bryan sa perfettamente cosa pensa di lui la società, al di là di essere un grande giocatore è un grande professionista, farò tutto il possibile perché lui rimanga qui, fatemi riposare un po’, è stato pesante. Tu lanci questa cosa, poi vengono i procuratori e io non posso riposarmi”.