Roma, Totti: “Spalletti ha spinto per il mio ritiro. Cassano è un puro”

Quando parlano personaggi del calibro di Francesco Totti suscitano sempre grande interesse e difficilmente risultano banali. Anche stavolta infatti le parole dell’ex capitano giallorosso non sono passate inosservate. L’attuale dirigente della Roma ha rilasciato una lunga intervista al Venerdì di Repubblica. Intervista in cui sono stati toccati molti tasti: dal rapporto con alcuni compagni ed allenatori, all’amore per la “sua” Roma, che lo ha spinto a restare 25 anni nella Capitale. Di seguito riportiamo i tratti salienti delle sue parole.

TOTTI: “ECCO PERCHÉ NON HO CHIUSO IN AMERICA”

La prima domanda rivolta a Totti riguarda la sua scelta di cuore, di chiudere con il calcio giocato nella Roma. Molti infatti sono i giocatori che nella fase calante o addirittura finale di carriera finiscono negli USA o in Asia. Ma Francesco ha sempre avuto le idee chiare:

Perché non ho chiuso giocando in Asia, in America etc…? Perché avrei rovinato 25 anni di carriera. Ho sempre detto che avrei indossato un’unica maglia. Sono uno di parola“.

E QUEL RIFIUTO AL REAL MADRID…

Uno degli episodi più noti della carriera di Totti è senza dubbio il grande rifiuto al Real Madrid. Rifiuto spiegato sempre con l’amore per la maglia, ma non solo:

Se mi sono pentito del ‘no’ al Real Madrid? No, ma decidere fu durissimo. Rimasi anche per Ilary. Stavamo insieme da poco e a me non piacciono i rapporti a distanza. A ripensarci però non ho manco vinto tanto poco: un Mondiale, uno scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe, una Scarpa d’oro…

SU CASSANO: “È UN PURO”

Per diversi anni Totti e Cassano hanno incantato i tifosi della Roma e non solo con le loro giocate. Inevitabile dunque una domanda sul talento barese:

Quando arrivò a Roma venne ad abitare con me e la mia famiglia per quasi quattro mesi. Faceva dei regali incredibili a mia madre… Anelli, bracciali da 5-6 mila euro. Manco fosse la moglie. Se mi vedeva a cena con amici al ristorante pagava non solo per me, ma per tutti anche se non li conosceva. Ma non lo faceva per comprare il mio affetto, ma perché è fatto così. E’ un puro“.

“SPALLETTI MI HA FATTO SMETTERE”

Non poteva mancare anche una domanda sul rapporto con alcuni degli allenatori avuti in carriera, da Capello a Spalletti:

Quando parli con Capello hai sempre torto. Sa tanto, ma l’ultima parola deve essere sempre la sua. Se passa un piccione e lui dice che è un gabbiano, ti dimostrerà che è un gabbiano. E’ cocciuto, perfezionista. Un maniaco. Luciano Spalletti fu uno dei grandi fautori del tuo abbandono?  E’ quello che ha spinto di più. Con la società erano una cosa sola“.